Alla fine anche il Movimento 5 Stelle è diventato un partito uguale agli altri.
Mi ricordo lo squallore di Berlusconi che votò contro le missioni in Afghanistan per mettere in minoranza il secondo governo Prodi, che alla sua ala sinistra aveva molti maldipancisti sulla questione missioni militari (e ricevette il soccorso bianco di Casini & C.). Un voto dato contro i propri principii più sostanziali, pur di danneggiare gli avversari, per la meschina lotta politica da quattro spiccioli.
Sulla legge Crinnà il 5 Stelle ha fatto esattamente uguale. Sapendo che nel PD ci sono divisioni fortissime, ha sperato di farle deflagrare con una miserabile tattica parlamentare. E dico miserabile non perché lo sia in se, sarebbe stata legittima opposizione se si fosse parlato di una legge economica o di indirizzo, quanto perché il tema che tratta, così come era nel caso delle missioni militari, è delicatissimo, e riguarda letteralmente la vita di diverse decine di migliaia di persone.
Il bene superiore dell’interesse della collettività, sacrificato sull’altare di beghe da cortile.
Ogni volta che guardo al Movimento con lo sguardo della speranza di cambiamento e di pulizia, la moneta con cui vengo ricambiato è questa. Che destino miserabile che ci attende.