Mio padre percepisce una parte della pensione di mia madre per reversibilità. La percentuale è stabilita sulla base del reddito di mio padre e la cosa la trovo più che giusta. Mio padre percepisce una pensione retributiva, quindi non coincidente con quanto effettivamente versato negli anni. Non è una sorta di investimento, ma una elargizione sociale. Qundi se la collettività decidesse arbitrariamente di ridurla un po’, verso chi se lo può permettere, non ci vedo niente di sbagliato.
Diverso invece il discorso per la MIA futura (eventuale) pensione e quella di mia moglie. Noi riceveremo dallo Stato indietro esattamente quanto abbiamo versato, incrementato di interessi ridicoli. In quel caso, a prescindere da quanto sarà la sua pensione, mia moglie (che essendo molto più giovane di me si spera sia lei a restare vedova) dovrà ricevere ogni centesimo della mia pensione come reversibilità.
un momento, specifichiamo meglio (e prendiamo me come esempio, anche se non è correttissimo perché io ho il sistema misto e una decina di anni come retributivo me li trovo: facciamo finta che non ci siano).
Con il sistema contributivo i soldi che mi daranno saranno statisticamente quelli che ho versato, più i risibili interessi. Se io fossi scapolo e morissi un mese dopo avere iniziato a prendere la pensione sarei fregato, se campassi fino a 110 anni mi beccherei un sacco di soldi in più. Per far funzionare questo, l’aliquota del montante che corrisponde alla mia pensione annua viene modificata ogni tre anni in rapporto alle statistiche attuariali sulla aspettativa di vita al momento in cui si va in pensione.
Io sono però sposato. Quindi i casi sono due: o si misura l’aspettativa di vita del più longevo tra me e mia moglie (ma allora l’assegno mensile è più basso, anche considerando che non le verrebbe data tutta la mia pensione ma solo una parte) oppure la pensione di reversibilità di mia moglie non fa parte dei soldi che ho versato più i risibili interessi.
Più che altro includere nel calcolo il coniuge più giovane fa saltare il banco nel momento in cui ci si dovesse risposare. Il novantenne che si sposa con la trentenne, poi, prenderebbe 10 euro al mese.
Non è così semplice in effetti.
mannò, basta che si possa scegliere se avere o no la reversibilità all’atto della pensione o del matrimonio dopo che si è andati in pensione.