Io sono un grande amante della fantascienza e, in modo particolare, degli effetti speciali. Ho un passato da modellatore 3D e quindi un pochino di minima competenza tecnica nel giudicare le cose la ho pure. Da questo punto di vista Prometeus è il massimo a cui si possa aspirare di assistere, gli effetti speciali sono di livello pauroso, veramente impeccabili e senza la seppur minima sbavatura.
Tutto il resto invece ha lasciato tanto tanto a desiderare. La trama, la recitazione, i tempi del film. E poi alcuni salti logici davvero incomprensibili.
L’antefatto: due archeologi scoprono una figura rupestre in Scozia che rappresenta degli uomini che venerano dei giganti che indicano un sistema stellare che per quegli uomini antichi era impossibile conoscere direttamente, se non attraverso la mediazione di entità superiori. Unito al fatto che la stessa costellazione era rappresentata in molti altri graffiti preistorici, i due convincono un ipermiliardario morente a finanziare la missione per andare a “conoscere gli ingegneri della vita”. A parte il deja vu della solita astronave coi viaggiatori in sospensione criogenica con un androide che sorveglia che tutto vada per il meglio e le continue citazioni di altri film precedenti da Alien a Event Horizon a Lost in Space a Mission to Mars a Quinto Elemento (in particolare l’androide che cerca di umanizzarsi guardando film e leggendo letteratura umana) eccetera, il film fino a quel punto scorre sui binari classici.
La parte assurda viene dopo. Atterrano in un posto dove ci sono quelli che apparentemente sembrano manufatti. Effettivamente esplorandoli scoprono queste piramidi (sic!) cave in cui sono celati resti di una civiltà molto antica e dove ci sono dei misteriosi contenitori. Per farla molto breve si scopre che questo pianeta è una installazione militare dove gli alieni creatori della terra (col DNA identico al nostro ma alti 3 metri) stavano sperimentando delle armi biologiche (che si riveleranno poi essere l’antesignano del mostro di Alien). L’androide, non si capisce bene a che titolo, sperimenta queste armi contro gli esseri umani, in particolare con uno dei due archeologi che poi si accoppia con la moglie sterile che però resta immediatamente incinta di un mostro alieno.
Dentro questa struttura scoprono una astronave con un alieno criogenizzato che risvegliano e che si mette a farli fuori come scarafaggi senza proferire verbo. Gli umani intuiscono che l’alieno risvegliatosi (dopo 2000 anni, stando alla datazione al carbonio dei cadaveri) vuole terminare la missione di distruggere la Terra, che era il pianeta per cui erano stati creati questi agenti infettanti che avrebbero dato vita ai mostri di alien).
Quindi qui avviene il delirio più puro. Viene espulso dalla nave stellare un modulo di sopravvivenza, e la nave viene usata come proiettile contro la nave spaziale aliena che nel frattempo era decollata per distruggere la Terra. E qui partono le prime domande: se fosse stato possibile partire per distruggere la Terra, perché l’alieno era in ghiacciaia? E poi, uno che sta 2000 anni sotto ghiaccio, parte per un viaggio interstellare per distruggere la Terra invece che tornare a casa? Si intuisce che su questo pianeta ci sia stata un’ecatombe e che questa sarebbe stata provocata dalle stesse armi prodotte dagli alieni che si sarebbero rivoltate contro. Ma mentre ci sono dei cadaveri assiepati (e non si capisce perché essendo uguali a noi sono fossili e non decomposti) non c’e’ nemmeno mezza traccia di mostrilli alieni.
Inoltre: per quale ragione questi alieni creatori rivolgevano lo sguardo dei terrestri ad una sperduta installazione militare invece che al proprio pianeta di provenienza?
Sorvolo poi sull’assurdo continuo della scena finale, con l’unica superstite fresca di cesareo con cui ha fatto fuori il feto alieno che saltella in mezzo alle esplosioni come se fosse Fiona May, la nave aliena che cade al suolo e rotola e la dottoressa e la capo missione che la scansano come se fosse un hula hoop, l’androide decapitato sulla nave aliena, dopo esplosioni e deflagrazioni al suolo è ancora fermo immobile nel posto dove era stato decollato dall’alieno. L’alieno che pilotava la nave, dopo essere stato abbattuto, corre fuori dalla nave per andare nel modulo di sopravvivenza, dove si era riparata la dottoressa, correndo nell’aria tossica del pianeta senza casco (dna uguale, si presume respirino aria analoga, tant’e’ che nella piramide c’e’ un’atmosfera terrestre). La dottoressa ha l’alzata di ingengo di cortocricuitare il feto alieno che nel frattempo era diventato una piovra ciclopica contro il gigantone alieno e scappa, su un’altra nave aliena, ma non per tornare a casa, bensì per cercare il pianeta dei gigantoni.
In tutto questo il mega miliardario che si credeva morto era in realtà sotto ghiaccio nella nave perchè sperava che i gigantoni, in quanto creatori della vita, potessero renderlo immortale.
Infine, per farla breve, questo film è, in due parole: una troiata galattica.