Il gruppo risponde delle prove falsificate e manomesse per arrestare con più facilità, almeno all’inizio, pusher più o meno conclamati, in base a un classico (e fuorilegge) fine che giustifica i mezzi. E però, ne sono convinti gli investigatori, dopo mesi di successi e pulizia e manette in serie, nella loro testa era scattato qualcosa. E quella di aggiustare i verbali, di perquisire senza autorizzazione e di crearsi «provviste» clandestine d’indizi da usare al momento buono sui sospettati, rischiava di diventare una routine, un «sistema», il doping d’indagini che nella testa di chi le conduceva dovevano andare bene sempre e comunque, possibilmente senza intoppi e in tempi stretti.
via Dai poliziotti “giustizieri” false prove per incastrare | Liguria | Genova | Il Secolo XIX.
Hanno addirittura scoperto che certi sbirri ti mettono della roba in tasca per incastrarti, quando sono sicuri che sei un delinquente. Ma pensa.