Magari qualcuno dei miei 25 lettori lo ricorda, io ho fatto parte del servizio militare presso la capitaneria di porto di Lampedusa e più precisamente nel servizio anti immigrazione. Era il 1994 e ancora non c’era il battage mediatico di ora e il fenomeno era in costante, se pur lenta, crescita.
Ho avuto modo di conoscere e apprezzare i lampedusani (comprese le loro non poche asperità caratteriali). Conoscendo i pescatori lampedusani due cose si possono dire con buona approssimazione: è possibile, anzi probabile, che se un peschereccio ha avvistato un barcone se ne sia stato ben ben al largo, per evitare rotture di cojones (se ne arriva uno al giorno e dai soccorso a tutti poi ai tuoi figli da mangiare cosa gli porti? pane e solidarietà?). E’ invece completamente *IMPOSSIBILE*, COMPLETAMENTE IMPOSSIBILE, che avendo sentito di uomini e donne e BAMBINI a mare, li abbiano lasciati affogare. Chi va per mare non lascia affogare nessuno, nemmeno i cani (e non dico per dire).
Ripeto: che lascino morire della gente in mare per non avere rogne è una infamia, una bestialità e qualcosa di cui vergognarsi anche solo a pensarlo.