Ieri sera ho potuto vedere una delle partite di calcio più belle che ricordi da tanto tempo. In campo si affrontavano due squadroni europei, il Chelsea del miliardario russo Abramovich, allenato dal portoghese e pluridecorato Mourinho, contro il Paris Saint Germain, o PSG, di proprietà di una ricchissima famiglia di sceicchi sauditi e allenata dall’ex stella e campione del mondo francese Blanc.
Intanto devo confessare che, da tifoso di una squadra piccola e povera nella provincia dell’impero calcistico queste super squadre strapiene di campioni strapagati, con gli azionisti che ogni anno scuciono centinaia di milioni di euro per allestire le rose, tendenzialmente mi stanno sulle balle. In particolare ieri sera, come ogni altra volta in cui gioca, la mia tendenza era gufare il PSG, perchè la sfacciataggine con cui collezionano giocatori di calcio come se fossero figurine è davvero fastidiosa. Ieri sera c’erano in campo 10 calciatori che sono stati fra i migliori del campionato italiano negli ultimi anni: Sirigu, Thiago Silva, Marquinos, Maxwell, Thiago Motta, Verratti, Cavani, Pastore, Lavezzi e Ibraimovic. Il progressivo impoverimento del calcio italiano, dovuto all’insipienza e dabbenaggine dei suoi dirigenti e la contemporanea comparsa di questi munifici plutocrati ha fatto travasare grandi quantità di talento dall’Italia verso l’estero e simultaneamente grandi quantità di milioni dagli sceicchi verso i presidenti nostrani. Nel Chelsea stava in panchina un giocatore appena fuoriuscito dalla Fiorentina, il colombiano Cuadrado, che fino a che c’e’ stato era uno dei calciatori più forti della serie A. In cambio alla Fiorentina è arrivato l’egiziano Salah, che a Londra scaldava perennemente la panchimna, ed è diventato immediatamente uno dei talenti più devastanti del campionato. Questo per dare l’ordine di grandezza che distanzia queste squadre di stramiliardari con le nostre, comprese le più forti.
Tornando alla partita, dicevo, l’ho guardata col gusto e l’indifferenza dell’appassionato di calcio senza il coinvolgimento del tifo e ne è venuto fuori uno spettacolo affascinante. Per altro è successa una di quelle cose che capitano raramente, ovvero di cambiare il proprio tifo durante la partita. Andiamo con ordine.
All’inizio la mia preferenza andava verso il Chelsea. Un po’ perchè Mourinho è un istrione che mi ispira istintiva simpatia, proprio per questa sua posa da sbruffone spaccatutto (che nelle circostanze come ieri in cui perde è un invito a nozze per i suoi nemici per farlo a fettine) e un po’ perchè, pur confrontando comunque due squadre di sperperatori di denaro, l’idea che il PSG dopo aver speso centinaia di milioni di euro facesse perfino fatica a vincere il campionato francese, mi dava quel sottile piacere di rivalsa da povero in canna che vede il ricco soffrire. Una sorta di lotta di classe calcistica.
Invece poi è successa la magia. Ibraimovich, che è uno svedesone di 2 metri noto per essere un attaccabrighe e finito spesso nell’obbiettivo degli arbitri per questo suo temperamento fa un fallo, duro ma abbastanza onesto, che lo scarsissimo arbitro designato per la partita, condanna con una espulsione. In quel momento il PSG sembrava spacciato (e il mio sottile godimento ne traeva grande soddisfazione). La partita di andata era finita 1-1 a Parigi. Il che faceva si, per la regola che i goal in trasferta valgono doppio, che il Chelsea partisse qualificato e che lo 0-0 di quel punto portava avanti i londinesi a scapito dei parigini. Insomma, il PSG sembrava condannato di nuovo all’oblio alla faccia dei milioni. Per altro la sfortuna di una espulsione ingiusta si sommava alla sfortuna di una partita di andata letteralmente dominata per 90 minuti ma con un risultato finale ingiusto e beffardo.
A quel punto il PSG si è rimboccato le maniche e come l’ultima delle provinciali ha iniziato a correre, dannarsi l’anima, ogni giocatore in campo ha moltiplicato le forze ed il risultato che, pur in trasferta e pur al cospetto di una delle migliori squadre d’Europa, la squadra che stava giocando meglio erano proprio i parigini. Dopo un’ora di gioco spettacolare e un palo clamoroso dell’uruguagio Cavani, la beffa più atroce. Su una palla svirgolata dopo un calcio d’angolo nasceva l’assist dell’uno a zero per il Chelsea. Sembrava la fine. Invece il PSG si è rialzato e poco dopo ha pareggiato di testa con David Luis, ex della sfida, fischiatissimo dai suoi ex tifosi. Stesso risultato dell’andata alla fine dei novanta minuti, supplementari. Forte della superiorità numerica e di un avversario stremato il Chelsea a quel punto inzia a fare la partita, si riversa in attacco e ottiene un rigore, per fallo di mano di Thiago Silva, fino a quel punto migliore in campo e baluardo insuperabile. Un’altra beffa atroce. Ma come in ogni bel film, nuovo calcio d’angolo e proprio Thiago Silva, dpoo aver costretto il portierone belga degli inglesi ad una parata super, indovina il pallonetto che vale la qualificazione.
Hanno vinto i migliori, e chi ama il calcio ha goduto come un riccio.
Adesso faccio il cagamillimentri [cit.] 🙂
Non hanno vinto i migliori. Si sono qualificati i migliori.
Vincere non ha vinto nessuno: entrambe le partite sono terminate in pareggio.