Qualche tempo fa Silvio Berlusconi nella sua ansia propagandistica si lasciò sfuggire che la Mafia, la Camorra e le altre organizzazioni criminali sono “sovrastimate” perchè “godono di buona/cattiva stampa” per così dire. In questo momento l’autore principale e più visibile per fatti di malavita organizzata è indubbiamente Saviano.
Queste parole improvvide hanno portato immediatamente ad una reazione di solidarietà nei confronti di Saviano da parte di tanta parte del mondo culturale, politico e della socità civile. E questo moto spontaneo di solidarietà è stato vissuto dai cortigiani del monarca come un insulto, come un voler marcare le distanze dal sultano.
Così il povero Emilio, che quando il padrone lancia un bastone parte come un cagnolino ben addestrato al suo inseguimento, si è messo a fare una polemica senza senso e senza decoro nei confronti di Saviano il quale, in tutta questa polemica, è stato infilato obtorto collo. Di certo non è stato lui a farla partire ne a darle seguito.
Così capita che, dopo i “corsivi” al vetriolo sul TG4, ripresi e sottolineati con sdegno e stupore in ogni parte, ora Fede è costretto a rincarare la dose, e, come tutti quelli privi di argomenti, anzichè entrare nel merito della polemica, vomita fiele e veleno su chiunque si azzardi a fargli domande più incalzanti. “sono figlio di un carabiniere decorato” “ho cinquantanni di gioranlismo” “ho scampato un attentato delle BR” “vivo sotto scorta” eccetera.
Davvero una pena infinita. Per chi ha lo stomaco di ascoltare:
http://tv.repubblica.it/copertina/fede-su-saviano-lite-in-radio-mi-sono-rotto-le-scatole/47054?video