C’è un articolo molto bello e interessante su Il Post relativo al processo che si potrebbe celebrare contro Salvini per il caso “Diciotti”.
Dalla lettura di questo articolo si evince che le richieste dei magistrati di Catania sono solide e giuridicamente fondate (questo per quel che può capire un semplice cittadino non giurista come me).
Questo però non mi fa cambiare idea sul punto. Per quanto ritenga le azioni di Salvini ignobili e disgustose, ritengo che abbia lo stesso agito nel suo malinteso e distorto senso dello Stato e della sicurezza nazionale (oltre che, ovviamente, per accrescere il proprio consenso elettorale).
Prima di leggere dettagliatamente le accuse ero addirittura tentato di credere che fosse una indebita ingerenza della magistratura ordinaria nell’azione politica del Governo, una opposizione al di fuori del canone costituzionale del tutto indebita e inopportuna.
Su questo punto ho onestamente cambiato idea, ma contino a pensare che la politica dovrebbe evitare di trasformare Salvini in un martire che sacrifica se stesso per la sicurezza del paese, andando incontro ad un processo che potrebbe perfino vederlo soccombere in giudizio (dubito).
Tanto ero polemico con la timidezza della sinistra relativamente agli scandali di Berlusconi, tanto troverei inopportuno cavalcare questa inchiesta per fini politici da parte di quel che resta del progressismo in Italia. Se si ritiene che Salvini abbia agito in modo arbitrario e sconsiderato si faccia una battaglia politica a viso aperto su questo, magari chiedendo scusa per le porcherie che ha fatto Minniti in Libia.