Berlusconi contestato. “Non devi venire in Abruzzo, ci stai rovinando”. Con queste parole Silvio Berlusconi è stato contestato oggi a Napoli da due giovani abruzzesi, che, davanti alla prefettura, gli hanno gridato contro. I due, trentenni senza precedenti penali, sono stati identificati dalla Digos, e hanno detto di essere venuti a Napoli proprio per la visita del premier.
Solo io noto un’ombra sinistra nel fatto che degli agenti della DIGOS si sentano in dovere di identificare due persone che hanno gridato al primo ministro: “Non devi venire in Abruzzo, ci stai rovinando”?
Identificati per aver fatto che cosa, di preciso? Non hanno insultato nessuno, non hanno fatto azioni violente, non hanno fatto manifestazioni non autorizzate o adunanze silenziose.
In democrazia adesso non è più consentito, oltre che disturbare il Manovratore, nemmeno esprimere pubblico e ben più che legittimo dissenso?
Già era capitato con Piero Ricca che se non altro aveva apostrofato il premier con l’epiteto “buffone”, fatto per il quale è stato processato e poi assolto.
Io sto iniziando a vedere da diversi anni segni di preoccupante degrato nella libertà individuale di espressione. Spero di sbagliare.