Le tenui speranze di una lievissima virata a sinistra dell’amministrazione USA sono svanite. Le possibilita’ che un afroamericano diventi presidente degli Stati Uniti, se gia’ erano basse quelle di una donna, rasentano lo zero assoluto.
Come successe per Kerry, viste le sue posizioni su questioni eticamente sensibili, si mosse la destra reazionaria ultrareligiosa della bible(gun) belt. I crociati americani, cosi’ si definirono.
Stessa sorte toccata, durante le primarie, ad uno dei piu’ accreditati runner Repubblicani, vale a dire Rudy sceriffo Giuliani, l’uomo che ha “ripulito” New York, fatto fuori (secondo me) proprio per i suoi tanti matrimoni (3) e per le sue posizioni estremamente liberal in campo di civil rights e liberta’ sessuale (cose che in Italia avrebbe pudore a pronunciare forse qualche radicale e l’Arcigay).
In USA esiste un popolo di 80 milioni di persone, pronte a votare a comando dei tanti santoni e telepredicatori, gente che, tanto per dire, costrinse i “propri” delegati al Congresso ad un autentico tour de force parlamentare per approvare una legge che tento’ di sottrarre Terry Schiavo alla volonta’ del marito, legge poi inattuata per sentenza della Corte Suprema, grazie alla tenuta “laica” della (bellissima e molto attuale) Costituzione degli Stati Uniti di fronte alle bordate Teocon.
Se poi i seggi dovessero darmi torto (io me lo auguro e spero) non vorrei si avverassero i cupi presagi di cui la stessa Hillary (anche se magari per un po’ di piccola battage elettorale) si e’ fatta portavoce.