Intanto parto coi complimenti. A Prandelli, persona maiuscola e allenatore grandissimo, e alla famiglia Della Valle per aver costruito attorno a lui una squadra giovane e formidabile, per la quale, nonostante l’accesa rivalita’ sportiva, ho palpitato in semifinale di coppa. Grande viola, campionato superbo e finalmente la champions per la tua gente cosi’ simile alla mia.
E poi al Mancio, odiato, anzi odiatissimo giocatore della Samp, e’ stato il primo allenatore dell’Inter, dopo il Trap e dopo una coppetta Uefa vinta da Simoni, a portare l’Inter a vincere.
Scudetti, supercoppe, coppe italia…. Manca la champigliegina sulla torta.
Bravo Roberto. Io, da osservatore ostile delle cose Samp, avrei scommesso 100 lire su Vialli, 50 lire sullo Zar, e 0 lire su Bobbygoal allenatore, cosi’ bizzoso, isterico, capriccioso e anarchico. Invece, mi ha smentito. Forse essere stato un campione capriccioso lo rende piu’ partecipe alle bizze dei suoi campioni.
Ad ogni modo sono molto felice. Felice perche’ stava strisciando l’equazione per cui l’Inter non vinceva prima e non vince nemmeno ora, quindi non e’ che prima non vincesse per Moggi e le schede svizzere agli arbitri, ma per una sorta di limite genetico alla vittoria di Moratti & C.
Bene, smentiti tutti, l’Inter vince, due anni di fila in testa alla classifica. I soldi che Moratti gettava dalla finestra in realta’ erano solo figli del marcio che c’era nel calcio italiano.
Speriamo che, nonostante siamo la nazione con la memoria corta per definizione, Moggi e il calcio sia un matrimonio finito per sempre e che quest’equazione, dopo due anni di vittorie, venga rimessa nel cassetto.