Perfino Beppe Grillo ha fatto dell’ironia sul quesito che gli utenti del software Russeau [tm] si troveranno di fronte per decidere se mandare o meno a processo Salvini.
Ora detto che essere ignoranti non è una colpa, come non lo è essere stupidi (c’è da dire che però almeno l’ignoranza si potrebbe contrastare e combattere) io mi domando come sia possibile che nei quesiti referendari si facciano spesso questi tranelli lessicali e queste incomprensibili perifrasi per cui c’è bisogno delle spiegazioni.
Io lavoro per una grande multinazionale e so bene che bisogna stare estremamente attenti a quel che si scrive nei siti internet, nella documentazione, nelle pubblicità relativamente ad un qualche prodotto che si commercializza. Bisogna evitare come la peste formulazioni ambigue, ammiccanti, “dico-e-non-dico” e qualunque cosa possa essere foriero di una causa legale.
Se in una pubblicità dici qualcosa attraverso una doppia negazione sei sanzionabile dall’autorità perché fai una pubblicità ingannevole.
Del resto se una qualche azienda di quelle che fanno spam telefonico ti facesse sottoscrivere un contratto facendoti rispondere “NO” intendendo “SI” quando si sottoscrivono i contratti per via vocale, tutti questi contratti sarebbero nulli.
Non si capisce quindi perché la politica abbia invece questo primato, questo unicum nella comunicazione verso i cittadini, per cui possa usare formulazioni ambigue, inutili bizantinismi linguistici, quando invece l’esercizio della democrazia dovrebbe essere quanto più semplice e diretto possibile.