Dieci recessioni su undici causate dagli aumenti del petrolio: la crisi secondo Nature
Secondo il report del settimanale britannico, “il prezzo del greggio ha probabilmente dato un forte contributo ai problemi dell’euro perché i Paesi dipendono in gran parte dall’oro nero estero”. Per uscire dalla difficile contingenza economica la soluzione è affrancare la società dai combustibili fossili
Quello che sostengo da un pezzo: tutti si concentrano sulla finanza e sul terziario come colpevole primo della crisi, quando in realtà è abbastanza evidentemente un problema di materie prime che sono sempre meno, sempre più sfruttate e il cui prezzo è direttamente legato al costo dell’energia e quindi del petrolio.
Uno dei motivi per cui questo modello di sviluppo è insostenibile sta nel fatto che niente può crescere per sempre, indefinitamente, che è uno dei dogmi del capitalismo\mercatismo\liberismo. Il postulato di questo dogma è che la tecnologia e il progresso ovvieranno alla mancanza di materia prima. Come se in qualche modo le scoperte scientifiche fossero predicibili.
Abbiamo scommesso per anni sulla fusione nucleare “fredda”, quindi in grado di essere riprodotta e abbiamo scoperto di esserci sbagliati. Il combustibile fossile sta finendo, quello fissile non siamo capaci di gestirlo in sicurezza ne di smaltirlo con efficacia.
Il risultato è che il nostro modello di sviluppo mostra la corda.