Da un lato si potrebbe dire che per uno che è andato avanti anni a furia di leggi “ad personam” vedere il suo ciclo politico (probabilmente, anzi, auspicabilmente) finire con una decisione contra personam è il giusto contrappasso. La giusta nemesi.
Dall’altro, per chi ha sempre auspicato che le istituzioni si smarcassero dai cazzi personali di uno solo e si muovessero secondo principii ispirati dalla democrazia e dalla res publica il voto della giunta per il regolamento è una vigliaccata, fatta da chi teme come la morte i propri franchi tiratori, gente che ha già impallinato Prodi e che ha disseminato nel corso dell’ultimo ventennio morti e feriti. Gente per la quale una fine anticipata di legislatura vorrebbe dire rinunciare ai tanti privilegi della tiepida e mondana vita romana.
Io penso che il PD temesse più i propri, più il fuoco amico, che non una reale porcata in stile leghista come fu ai tempi di Craxi. I ragazzi del M5S, anche con questa richiesta fatta a gran voce di voto palese, si sono smarcati abbastanza presto dai giochini di palazzo e forse sono ancora (grazie a Dio) abbastanza puri da votare per ideale e non per convenienza spiccia.
Berlusconi aveva una qualche chance di salvarsi col voto segreto, secondo me invece col voto palese è spacciato. Chiunque nelle opposizioni azzardasse un voto a lui favorevole metterebbe le dita nella corrente.
Adesso lo scenario che si apre è vedere se Alfano & C. hanno davvero le palle di votare la fiducia e lasciare B. furioso e decaduto all’opposizione e Letta di andare avanti con un governicchio di minime intese sostenuto da una minoranza agguerrita di governisti (che saranno linciati dai giornali di destra dovranno diventare sempre più oltranzisti su questioni come fisco e altro per non essere disintegrati alle urne) oppure se andrà tutto a carte e quarantotto e Alfano, come pare, abbozzerà.
Io credo che nella valutazione debba pesare quel che dice il PdL.
Se loro dicessero per noi Berlusconi vale Quagliarello o Cosentino sarebbe una porcheria e una legge contro una persona.
Visto che loro dicono che viene negata l’agibilità politica al loro leader che è un attentato contro la democrazia e puttanate simili, è evidente che non si tratta più di decidere se decade Berlusconi ma tutta la serie di tesi più o meno strampalate che hanno messo in campo quelli del PdL non ultima la fiducia al governo.
Per dire tutti quelli che si riempiono di belle parole: viene prima l’Italia e quindi il governo è più importante di Berlusconi a fronte della probabilissima caduta del governo dovrebbero dire che loro non si sentono di votare una norma che rischierebbe di far cadere il governo in questa fase delicata. A costo di non essere capiti dai propri elettori.