…nulla stringe, ripeteva la mia maestra alle elementari.
In tutte queste analisi sulla catastrofica e fallimentare gestione da parte del Partito Democratico dell’affaire Quirinale, in particolare del suo vecchio, impolverato, inadeguato gruppo dirigente, non si è detto del suicidio collettivo del M5S, che invece sembra essere uscito da questa vicenda da trionfatore.
Il Movimento a 5 Stelle ha proposto un ottimo candidato al Colle, mettendo il PD nell’angolo e stanando le sue divisioni e inadeguatezze, però ha ottenuto come risultato che il suo ottimo candidato sia stato bruciato, in parte anche per colpa del fatto che è stato messo sul piatto in modo aggressivo e cercando lo scontro frontale, facendo fare al PD come le lumache. Sollecitati, hanno ritirato la testa (e le corna) nel guscio. Hanno spernacchiato i pur tiepidini 8 punti di Bersani per un governo di cambiamento e si ritroveranno Amato, Giuliano Amato, quello che ci ha rubato i soldi dai conti correnti notte tempo, il dott. Sottile, che becca 40 mila euro al mese di pensione, che era tesoriere di quel manipolo di manigoldi che rispondeva al nome di PSI negli anni 80. In pratica da avere un governo Bersani, con magari qualche eminente personalità della società civile imposto da 5S in qualche ruolo chiave, e un Rodotà presidente concordato, si ritrovano il quasi novantenne Napolitano richiamato in sella per amor patrio e un nascituro governo davvero PDmenoElle con alla guida il peggio del peggio delle prime due repubbliche. Un governo che naturalmente sarà lacrime e sangue, tagli e tasse, con Berlusconi che potrà dire che l’ha votato per responsabilità ma la colpa è del PD (è riuscito a farlo con Monti avendo in mano la metà dei voti parlamentari, figurarsi ora).
Non so se dare colpa all’ingenuità dei nuovi arrivati oppure al fatto che i loro calcoli se li sono fatti ben bene e che da questo incendio loro possono guadagnare un bel gruzzolo di voti. Quindi meglio i voti che il bene del paese…? Non sarete mica voi uguali agli altri?