Essendo stato uno che ha subito con rabbia e frustrazione il ventennio berlusconiano non fatico a capire il moto di reazione rabbiosa che molti americani per bene hanno nel vedere la propria nazione in mano ad un guitto ignorante e sbruffone che pensa di mandare avanti una democrazia come fa con le proprie aziende.
L’unica cosa però, avendola già vissuta sulla mia pelle, se pure Trump le farà grosse e se pure ogni volta verrà a dire “ma non è possibile che abbia fatto anche questo” se per ogni cosa partiranno ondate di indignazione e di “girotondi” e di “popolo viola” e di “not in my name” e di “manifestazione per la dignità delle donne” e via discorrendo la gran parte dell’opinione pubblica, quella filo-Trump e quella più disinteressata, che si informa di sfuggita con l’orecchio sinistro, finirà per pensare che Trump sia una vittima e che c’e’ gente che ce l’ha con lui a prescindere ed uscirà rafforzata nell’idea che c’e’ chi si muove per ostacolare il suo vento di cambiamento.
Quindi, come è successo qui, si accorgeranno del disastro quando ormai i buoi sono scappati. Ma sarà, appunto, troppo tardi per tutti.
Onestamente però non ho ricette da consigliare su cosa sarebbe meglio fare. Stare zitti significa essere complici. Quando queste cose verranno guardate con la luce della Storia non vorrei mai sentirmi dire: “ma tu non c’eri? ma cosa dicevi? cosa facevi?”.
Ho qualcosa da ridire sul mandare avanti una democrazia come le proprie aziende. Berlusconi è stato ed è tuttora un pessimo imprenditore: le sue fortune nascono solo con l’appoggio iniziale di ingenti capitali dall’origine mai chiarita (mafiosa?), e continuano unicamente grazie al continuo piegamento delle regole e alla totale assenza di concorrenza, con contorno di veri e propri furti come quello della Mondadori e della villa di Arcore. L’unica cosa che ha saputo fare con costrutto, in vita sua, (oltre al puttaniere, che era la sua vera vocazione) è stato il presidente del Milan, dato che, anche come padre e come marito, è stato un fallimento totale (visto da fuori, ma i figli finora si sono dimostrati degli incapaci e su Veronica taccio per carità di Patria).
Di Trump si può dire tutto ma non che non sia capace di fare l’imprenditore, rispettando le regole in un paese dove se fai quello che ha fatto Berlusconi ti fai ott’ant’anni di galera (e non un giorno di meno). Sarà un squalo, probabilmente anche un figlio di puttana e avrà del gran pelo sullo stomaco, ma di questo gli va dato atto. Se sarà un buon o un pessimo presidente che ce ne potremo rendere conto solo vedendolo alla prova dei fatti, certamente non una settimana dopo l’insediamento; tutte le reazioni di questo periodo, dalle più teatrali a quelle delle “celebrities” che vanno tanto di moda, finora, sono in gran parte frutto del pregiudizio.
C’e’ anche da dire che Berlusconi è figlio di un funzionario di banca mentre Trump è figlio di Trump ed è partito a fare l’imprenditore con 200 milioni,mas o meno, di soldini lasciati dal babbo.