Da domenica sono ufficialmente entrato nella decade la cui desinenza mi accompagnerà fino alla fossa. Visto che l’aspettativa di vita di un uomo in Italia è grossomodo di ottantanni, direi che ho percorso più o meno metà del mio cammino e che ora inizia la discesa.
7 thoughts on “Anta e non più enta”
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Non è detto una Noceti a 100 ci è arrivata 😀
Se è per questo posso anche vincere alla lotteria e smettere di lavorare per il resto dei miei giorni 🙂
non è così semplice. L’aspettativa di vita alla nascita è circa 80 anni, ma tu sei già arrivato a 40 anni e quindi le cose cambiano (probabilità condizionata) almeno in teoria. In pratica, Istat mi dà per i maschi genovesi (dati 2002):
– speranza di vita alla nascita 79.123
– speranza di vita a 40 anni 40.276
– speranza di vita a 41 anni 39.322
Hai ancora tre mesi di tempo per arrivare a metà percorso 😉
Cazzo, allora sono ancora un giovinetto! 🙂
uhm, quindi l’aspettativa di vita per i maschi genovesi starebbe diminuendo? Un nato nel 2002 avrebbe un’aspettativa di vita di 79 anni e qualcosa, mentre un nato nel 1961 (41 anni nel 2002) può aspettarsi di campare un anno in più? Considerata la situazione economico-sociale della mia città natale non mi stupirebbe neanche poi tanto…
@anait: no. Uno nato nel 1961 e ancora vivo nel 2002 poteva aspettare di vivere altri trentanove anni e quattro mesi. Insomma stiamo parlando di probabilità condizionata.
(settant’anni fa, quando la mortalità alla nascita era abbastanza alta, poteva addirittura capitare che la speranza di vita di un unenne fosse maggiore di quella alla nascita, tanto per dire)
T’e vegiu!!!
Benvenuto nel club, bimbetto 🙂