In un paese con un arretrato di 10 milioni di processi, dove per avere soddisfazione in una causa a volte passano 30 anni, c’e’ chi si è preso la briga di far decidere ad un giudice se sia ammissibile chiamare la figlia femmina Andrea, visto che sarebbe vietato per legge dare nomi che possano trarre in inganno rispetto al sesso (mi domando allora tutti i Carlo Maria, Giovanni Maria, Fumo Maria……).
Dunque, facciamo finta che il zelante omino dell’anagrafe abbia fatto una segnalazione motivata, in coscienza, alla magistratura. Diciamo che il PM, visto il ricorso, l’abbia ritenuto meritevole di una qualche attenzione. I giudici in primo grado gli danno torto, la piccola può chiamarsi Andrea. Niente da fare, il pertinace PM decide di ricorrere in Appello. Ma davvero la Corte d’Appello non ha di meglio da fare che il notabile dell’anagrafe?
Mi tocco, per vedere se sono sveglio.
http://www.repubblica.it/2008/06/sezioni/cronaca/no-andrea/no-andrea/no-andrea.html