L’ennesima lite sui giornali fra Fini e Berlusconi è buona giusto per gli elettori ex AN per far sentir loro che il loro Capo è vivo e lotta insieme a noi.
Fini non ha (ovviamente) alcuna intenzione di creare una crisi di governo ed andare ad elezioni anticipate. Da fautore del bipolarismo, sapendo che se si alleasse con la sinistra il suo elettorato non lo seguirebbe (e che crearsene uno nuovo non è cosa da pochi mesi, chiedere a Rutelli) l’unica alternativa potrebbe essere un “terzo polo” al centro, che però poi alla fine dovrebbe scegliere con chi governare.
In sintesi ha fatto trapelare il suo malumore tanto per regolare un po’ l’asticella del post elezioni. Il PDL, checchè ne dica Minzolini, è andato malissimo e la sua debacle è stata un po’ anestetizzata dal numero di regioni conquistate e dall’ottimo risultato della Lega che ha tenuto a galla la coalizione.
Il PDL a queste elezioni ha preso gli stessi voti che prendeva Forza Italia da sola nei suoi momenti apicali. In numeri assoluti, senza guardare le percentuali visto che tanti hanno disertato anche all’opposizione, oltre 2 milioni di voti in meno.
Fini non vuole finire al margine del partito ne’ essere tagliato fuori dal gioco delle riforme. Vuole mettere anche il proprio sigillo in questa fase neocostituente. D’altra parte il rischio di essere fagocitato da Forza Italia, sia per le dimensioni elettorali del partito, sia per la tracotanza del suo egemone, era altissimo, ed era il motivo per cui si rifiutava categoriacamente di entrare nel partito unico dell’Amore del famoso predellino. Visto che invece poi si è tuffato fra le braccia del drago, come lo chiama Veronica, in cambio della terza poltrona dello Stato, ora non può certo lamentarsi. Avrebbe dovuto mantenere la propria coerenza e conservare AN in vita, anzichè dare retta ai sondaggi che dicevano che Veltroni da solo avrebbe potuto regger testa ad una coalizione avversa che si presentasse con una pletora di partiti.
Portare quelle elezioni ad un risultato di pareggio, anzichè al plebiscito che sono poi state, avrebbe rimesso in discussione tutti gli equilibri fra partiti, compresa l’egemonia dell’Egoarca. Fini ha preferito il risultato immediato, ora si goda il confino nel calduccio della sua alta istituzione.
Secondo me invece ci sono possibilità che vada via,facendo i conti dicevano che se andasse via ora in parlamento e senato probabilmente non avrebbe neanche i numeri per mandare il pdl e la lega sotto,se si fa mangiare il belino dalle mosche rischia di non contare veramente più nulla.
Se fossero veri i dati di cui sopra vorrebbe dire che ha perso quasi il 40% tra senatori e parlamentari ex an che resterebbero di la(primi tra tutti gli ex generali La Russa e Gasparri imsho) però io credo che Fini se si stacca e fa politica di destra il suo 6-7% rosicchiando voti alla Lega,a Di Pietro,al PdL e all’astensionismo al primo giro se lo prende.
Considerando che in italia finisce praticamente sempre pari,lui e casini potrebbero essere una specie di ago della bilancia già più di quel che sono ora.
attento però che un terzo polo, pur non riuscendo a fare molto, sarebbe nocivo per l’alleanza Silvio-Umberto, e questo lo sanno tutti…
Silvio ha già dimostrato con Follini che fine fanno i dissidenti. Ha ammansito la parte meno ostile dell’UDC mandando Buttiglione canditato a fare il commissario europeo con conseguente spernacchiamento a parlamento unificato della candidatura e monumentale figura di merda. La protesta ancora più plateale di Follini di allora, giunta per di più dopo una sconfitta, ha prodotto l’emarginazione di Follini, un micro reimpasto di governo con siluramento di Tremonti e di fatto niente altro. In più chi gli si mette contro, oltre al fatto che vedrà la lealtà di chi gli è alleato messa a dura prova dalle poltrone e amichette sistemate in tv da Silvio, oltre che da attacchi ferocissimi conditi di informative dei servizi nei suoi organi di stampa personali.