Per carità di Dio, per favore, per pietà. Non fate nessuno governo tecnico. Non fate nessuna modifica a maggioranza (per giunta posticcia) alla legge elettorale.
Tutte le leggi elettorali sono ugualmente buone e cattive. Certamente il premio di maggioranza in un sistema proporzionale è una discreta alzata d’ingegno in quanto a porcherie. Resta il fatto che Berlusconi si è fatto questa legge elettorale pro domo sua, per consolidare un proprio vantaggio (anzi, quando la fece, fu per ridurre il suo svantaggio). Ripagarlo con la stessa moneta significa essere fatti della stessa pasta.
Queste continue speculazioni, accenni, ammiccamenti al governo tecnico, alla maggioranza trasversale, alla “parola che passa al Colle” allontanano il momento in cui questo governo incapace e questa maggioranza deflagrata si leveranno finalmente dalle palle.
Non badate ai sondaggi e alle proiezioni su come potrebbe venir fuori il prossimo Parlamento stanti le leggi vigenti. Nel 2006 Berlusconi aveva 20 punti di ritardo e li ha recuperati tutti in campagna elettorale.
Preparatevi alla campagna elettorale. Poche cose da dire. Ma chiare. Martellate su cosa il governo attuale non ha fatto o ha fatto male. Ignorate tutto il resto di cui non frega nulla a nessuno.
Parlate di scuola, di giustizia, di sanità, di infrastrutture ma, soprattutto, di lavoro e di economia. Di precariato e di tasse.
Il governo in carica ha fatto promesse che non ha mantenuto. Sopra queste righe bisogna passare l’evidenziatore. Prendete il progrmma della Casa delle Libertà del 2001. Le promesse che furono fatte allora. L’occupazione, le infrastrutture, le pensioni minime. Il contratto con gli italiani, metteteli chiaramente di fronte al fragoroso fallimento di questi incapaci.
In questo modo, con qualunque legge elettorale, perderanno e andranno a casa. Sperabilmente, almeno alcuni di loro, per sempre.