Suor Idelfonsina dell’ordine di don Orione ha chiesto ai suoi superiori di poter fare il testamento biologico.
Pare che il motivo sia legato ad una consorella colpita da ischemia che prima di morire è rimasta tre mesi attaccata alle macchine fra indicibili sofferenze. La religiosa ha anche dichiarato di aver fatto richiesta di poter donare gli organi.
Credo che i soloni che stanno in Vaticano dovrebbero tendere le orecchie verso una donna che ha speso 50 anni della propria esistenza in un istituto (che qui a Genova è conosciuto da tutti) dove si vive a contatto con le più penose e drammatiche vicende umane che si possano immaginare. Un mio caro amico d’infanzia ha fatto (e probabilmente fa ancora) assistenza volontaria ai pazienti “meno gravi”, quelli cioè in grado di avere un minimo di vita sociale, se pur fra mille difficoltà.