Il PD, dopo essersi smarcato da Di Pietro, si leva dai coglioni anche l’ala dura e pura del partito, rappresentata dai giapponesi de L’Unità, quelli che non hanno abdicato al cosidetto anti-Berlusconismo.
L’impareggiabile condottiero dall’immarcescibile sorriso in questi anni ha attaccato frontalmente i giornalisti, i magistrati e i comunisti. I comunisti sono spariti dalla scena pubblica. I magistrati sono delegittimati e hanno molti meno dardi nelle faretre, vista la costante depenalizzazione dei reati e la limitazione degli strumenti di indagine, a partire dalle intercettazioni. I giornalisti, che per la maggior parte sono un branco di scodinzolanti leccaculo, resistono ancora in qualche sperduta roccaforte, tipo l’Unità.
Che, per l’appunto, è passata da un duo di guerriglieri Colombo-Padellaro ad una molto più conciliante Concita.
Insomma, Berlusconi ha stravinto e i suoi avversari non hanno nemmeno bisogno dei proverbiali ponti d’oro per battere in ritirata.
Veltroni probabilmente pensa alla famigerata onda lunga del PSI di Craxi, starsene 5 anni all’opposizione e ripercorrere le orme di Obama o, più probabilmente, quelle di Berlusconi.
Viva l’Italia. Viva.