Onestamente a me sembra una buona notizia, alla fine io mi sento europeo, oltre che italiano, lavoro per una multinazionale tedesca e, sinceramente, sapere che gli azionisti sono ad Amburgo piuttosto che a Madrid mi cambia ben poco. Certo diverso sarebbe se fossero a Pechino o Mombay (non tanto perchè penso sarebbero peggiori, quanto perchè credo che la distanza aiuti a disumanizzare i rapporti e rendere ancora più facili epurazioni di massa sull’altare del Dio denaro).
Ora però la domanda sorge spontanea. Berlusconi in piena campagna elettorale fece fuoco e fiamme contro la paventata cessione di Alitalia ad Airfrance, la quale si sarebbe pure accollata i debiti che, diversamente, ci siamo dovuti pagare tutti noi contribuenti di tasca e tutto sull’altare del mantenimento di un asset strategico come il trasporto aereo in mani italiane. Già allora mi fece cadere i coglioni che dei presunti mercatisti convinti, iperliberisti Reaganiani e Tatcheriani (sentendo loro), anzichè lasciare che la questione si dirimesse da sola sul mercato, abbiano anteposto degli interessi nazionali a quelli del mercato. Non che io sia contrario, anzi. Ma è un po’ come il discorso di Cosimo Mele. Per me non c’e’ niente di male a farsi un’orgetta condita da un po’ di cocaina. L’importante, da politico, è che questi comportamenti privati siano coerenti con delle battaglie pubbliche a favore delle libertà individuali di trombarsi chi si pare e usare gli stupefacenti che si vuole.
Però restiamo in tema. Detto che se uno è mercatista dovrebbe esserlo sempre, allora Berlusconi fece fuoco e fiamme per impedire la cessione (molto meno onerosa di quella poi avvenuta) di Alitalia ai francesi. Arrivato al governo traghettò la cessione verso altri lidi, il futuro ci dirà quanto questo si sarà rivelato una buona idea.
Ora, se quella di allora fosse stata una battaglia di principio, perfino avversa ai proprio propagandati dogmi economici di mercatismo sfrenato, per quale motivo oggi si dovrebbe assistere all’abbandono senza ostacoli di un asset ancora più fondamentale per la nostra economia e virta civile, come l’infrastruttura delle telecomunicazioni via cavo?