Ho fatto il pieno di benzina alla moto. Io mi muovo solo in moto, che è un mezzo che consuma relativamente poco, in pratica faccio un pieno ogni 10 giorni, dove un pieno è all’incirca 20 euro di benzina.
Quindi in sostanza le oscillazioni del prezzo del carburante incidono pochissimo sul mio pieno. Quando la benzina era oltre 1,5 euro, spendevo 22 euro, quando è scesa fino a 1,2, circa 19. Chiaramente quando faccio benzina cerco sempre la cifra tonda. Quindi è chiaro che il criterio è molto spannometrico, a più o meno un euro di scalino.
Quello che mi sfugge però è come si produce il prezzo del litro di verde. Col barile a 150 dollari o col barile a 35 dollari, il prezzo oscilla fra 1,1 e 1,5 euro al litro. Si che gran parte del prezzo alla pompa è dato dalle accise (credo il 75%). E immagino che una parte di queste siano “fisse”, quindi non legate al prezzo.
Pur considerando questo principio, il prezzo della benzina alla pompa, il differenziale col gasolio, rispetto al prezzo del barile di greggio, sono totalmente aleatori, per lo meno per quello che riesco a capire io.
So che i petrolieri, i Garrone i Moratti, non è che comprino il petrolio, quello vero non quello su carta, usando come parametro il “barile di greggio” dei mercati.
Però anche in questo caso, ammesso che siano bravi a condurre trattative vantaggiose coi loro fornitori dell’OPEC, mi verrebbe da chiedermi come mai, pur con minime differenze, AGIP, Tamoil, Q8, Esso, Erg… hanno oscillazioni di prezzo del tutto congruenti.
O fanno cartello (e quindi vorrei capire se è così palese perchè l’Antitrust non le sanziona) oppure c’e’ davvero qualcosa che non capisco.
Non so dirti perché, ma anche qui in francia le oscillazioni sono del tutto sincrone tra distributori diversi. C’è molta più differenza tra i prezzi, però, e il differenziale con il gasolio al momento è amplissimo (attorno ai 25 centesimi per litro per la senza piombo a 95 ottani).