… per il suo ennesimo show telefonico ieri sera da Floris.
Io invece mi soffermerei su cosa ha detto (e non detto) Belpietro nella circostanza, arrivando a rimproverare il conduttore per “un fervorino che ti potevi risparmiare”.
In effetti poi ha ragione ad essere risentito con quelli che gli danno del servo.
“Quelli che la pensano diversamente vengono etichettati come servi”.
Eh no caro Belpietro, io non do del servo ad uno che la pensa diversamente da me, quando ha l’onestà di dire al leader della sua area politica di riferimento che ha sbagliato, quando non fa distinzione fra “amici” e “nemici” per difendere o attaccare i loro gesti e le loro azioni, ma lo fa sulla base dei gesti e delle azioni.
Ieri poi, Belpietro, si è lanciato in una puntuale disamina sui problemi dei rifiuti di Napoli, distribuendo responsabilità fra i vari soggetti in campo.
Peccato che quando lo diceva (il pessimo) Bassolino, veniva attaccato alla giugulare ringhiando, dicendo che “se sei stato commissario il problema devi averlo risolto altrimenti sei un incapace”.
Ecco, sottoscrivo. Sia per Bassolino, che per i sodali di Silvio. Invece Belpietro no. Solo Bassolino è un incapace (e quindi Prodi).
E, si badi, io non ho nulla contro il fatto di essere faziosi. Essere faziosi è il sale della partecipazione politica. Ma essere faziosi significa promuovere un’idea più di un’altra, mettere l’accento su un punto di vista a scapito di un’altro. Che per esempio è quello che faccio io su questo blog che è, apertamente, fazioso.
Se invece quando quelli della “mia parte” sbagliano, io lo tacessi o li difendessi oltre ogni evidenza e buon senso, passerei dall’essere fazioso all’essere un servo. Se poi queste persone mi pagassero anche lo stipendio, questo sospetto travalicherebbe il confine della certezza.
L’importante, dico, è non stupirsi.