Berlusconi sogna un mondo nel quale un PM non si inventi dei barbatrucchi per prolungare il calcolo della prescrizione (che si conta a partire da quando è stato commesso il reato).
A parte il fatto che la Cassazione si è già pronunciata, a sezioni riunite, sul punto in questione, dando di fatto ragione a Berlusconi, lui si guarda bene dallo sventolare questa pronuncia del Palazzaccio perchè, nello sentenziare che quel reato si è consumato all’atto della dazione del denaro e non dal momento in cui Mills ha avuto la disponibilità del denaro, ha anche sentenziato che il reato si è consumato davvero.
Or dunque, se da un lato c’e’ un PM che con eccesso di zelo o forse malanimo e acrimonia personali ignora questo pronunciamento per cercare di far condannare Berlusconi, dall’altra c’e’ un Presidente del Consiglio a giudizio in un processo stralcio che è nato per effetto di una legge che lui stesso ha voluto e fatto approvare che è stata giudicata incostituzionale.
Di più. In un mondo ideale, dove magari i PM invece che tentare a tutti i costi di ottenere una condanna cercano di stabilire una verità (processuale), un Presidente del Consiglio dovrebbe rinunciare alla prescrizione per non avere macchie sulla sua limpida reputazione.
Infine, oltre a tutto questo, se un politico viene chiamato a correo di un tizio che è accusato di essere un testimone infedele e corrotto, in quanto corruttore, se il correo viene condannato (nei due gradi di merito) e poi prescritto in Cassazione (ma con una motivazione che conferma i primi due gradi) si sarebbe dovuto dimettere e ritirare dalla politica, in qualsiasi paese occidentale preso a caso nella cartina.
Cosa che, è certo, non farà.
E’ anche vero che SB gioca piuttosto sporco in queste vicende era normale prima o poi trovare uno che giocasse sporco quanto lui. 🙂
salut
mashiro
premesso che si parla in astratto, che non conosco le carte e che magari Silvio ha detto la solita cazzata priva di fondamento, se fosse vero quello che dice, ovvero che il PM cerca con un trucco di dilatare i tempi di prescrizione “normale” è uno degli aggettivi meno appropriati della situazione.
Un PM che “gioca sporco” (se fosse vero che gioca sporco) oggi incula Silvio, ma magari domani incula me o te. Un magistrato deve essere sottoposto alla legge. E solo alla legge. Il fatto che uno abbia una faccia da colpevole e i comportamenti del colpevole e l’atteggiamento del colpevole debbono essere circostanze ininfluenti. Che si chiami Silvio o Gioppino.
In linea teorica è vero,però io e te se un magistrato ci chiama in tribunale nostro malgrado corriamo e non abbiamo santi in paradiso che leggono le accuse e dicono sai cosa c’è di bello? questo non è più reato.
Quindi capisco che uno trovi frustrante la situazione e provi a giocare sporco,anche se ovviamente non è giusto.
Il senso del mio normale era in senso lato,naturalmente.
salut
mashiro
Al di là dei giudizi “giuridici”, sui quali mi astengo da non giurista, vorrei fare un paragone con cose successe anni fa qui in Germania, ai tempi di Kohl cancelliere.
Kohl non aveva le mani molto più pulite del nano di Arcore (anche se lui più che corruttore era corrotto) e anche lui aveva fior di avvocati che prendevano in giro la magistratura (cosa comunque qui in Germania più facile che in Italia, visti i minori poteri pratici della magistratura stessa), però…
Però cosa? Kohl, da buon politico (corrotto sì, ma con un certo senso dello Stato) taceva sulla questione e faceva sì lavorare i suoi sgherri, ma in tribunale, in pubblico dovevano tacere anche loro.
Il nano di Arcore invece usa il principio di Sansone con i filistei: io sono nella merda e non potendo tirarmene fuori cerco di tirare dentro il più gente e il più istituzioni possibile.
Saluti,
Mauro.