E niente, Internet a casa mia proprio non ci vuole arrivare. E dire che abito a 500 metri dalla spiaggia di Boccadasse, praticamente nel centro della città. Dopo aver vanamente tentato di traslocare il numero Infostrada e dopo aver tenato la via del 187 per un contratto Telecom, abbiamo optato per il “consulente personale”, ovvero il tizio che dovrebbe aiutare chi ha bisogno di aiuto per attivare una connessione ad attivare la connessione. Questo gentile signore (lo dico senza sarcasmo, è stato davvero solerte e disponibile) è venuto a casa nostra, ci ha fatto firmare un contratto e dopo pochissimo tempo ha mandato dei tecnici a fare un sopralluogo. I quali tecnici hanno scoperto che non ci sono quadri telefonici disponibili nei dintorni e bla bla. E quindi che sarebbe stato richiesto un intervento di Telecom infastrutturale per mettere sto benedetto quadro con 10 coppie telefoniche nei pressi di casa nostra. Passano i giorni, tutto tace. Chiamiamo il consulente che però non è reperibile Chiamiamo il 187 che ci dice, nel suo criptico metalinguaggio, che la pratica è stata annullata perchè “troppo lunga”. A questo punto chiamiamo il consulente (che è participio presente del verbo latino consulere, che in italiano è diventato sia consigliare che consolare) che cade dal pero dicendo che nulla sapeva del suo contratto annullato e che “ci farà sapere”. Evidentemente lui è fra quelli che fanno la seconda cosa.
Stiamo valutando alternative wireless. Avevamo già avuto Tre, ma hai un capestro che ti vincola per 2 anni, nelle ore di punta (dalle 18 alle 21) non riesci nemmeno a visualizzare la pagina di un quotidiano per la scarsità di banda. Poi c’e’ Linkem, della qualle si leggono recensioni da mani nei capelli. Ed Eolo, il servizio di NGI, che ha simmetricamente utenti entusiasti ed utenti disperati. Murphy suggerisce che sul nostro costoso tappeto il panino cadrà dal lato imburrato. Per altro Eolo richiede l’installazione di una costosa infrastruttura da pagare in anticipo comunque, se poi il servizio andasse di merda nessuno ti rimborsa e quei soldi sono buttati nel cesso.
Mi era quasi venuta l’idea disperata, siccome il garage è in un’altra palazzina, di provare a chiedere una ADSL per quel civico e poi in qualche modo far arrivare il segnale a casa. Chissà se mi va meglio.
La disperazione.
non dovrebbe esserci una grande differenza tra i due civici. Se però lì ti arrivasse, puoi tirare un RJ-45 fino a casa tua: l’unico guaio è che ti ci vogliono due router e non uno, ma non credo sia un grande problema.
Usa i piccioni viaggiatori invece di internet 🙂
@.mau. no, il doppio router non è un problema, più che altro dubito che nel box la situazione sia sensibilmente migliore che a casa. Di certo dentro prese telefoniche non ce ne sono.
Suppongo tu abbia già fatto la verifica “fai-da-te” della situazione nella tua centrale di riferimento
http://www.ovus.it/verifica_copertura_ehiveco.php
Ehm, io non ho nemmeno un numero di telefono, mi manca fisicamente il cavo di rame in casa.
prova con quello di un vicino o del bar sotto casa
Si, abbiamo provato, e da la copertura. Ma questo riguarda la centralina. Il problema è che non c’e’ il cavo che arrivi a casa mia ne nei pressi.