In questo Paese bisogna finirla di scaricare sui servitori dello Stato le responsabilità dei singoli, di chi abusa di alcol e droghe, di chi vive al limite della legalità. Se uno ha disprezzo per la propria condizione di salute, se uno conduce una vita dissoluta, ne paga le conseguenze. Senza che siano altri, medici, infermieri o poliziotti in questo caso, ad essere puniti per colpe non proprie
via Gianni Tonelli (Sap): «Non c’è stato nessun pestaggio, che volete da noi?» | Il Garantista.
Faccio una premessa, io credo che consumare e vendere hashish non dovrebbe essere un reato o una cosa illegale, considero una ridicola idiozia che si possa produrre, vendere e consumare liberamente alcoolici con pochissime restrizioni per altro spesso disattese mentre ci sia questa avversione incomprensibile verso un’altra sostanza assai meno nociva da tantissimi punti di vista. Non voglio aprire un dibattito sull’antiproibizionismo, quindi mi limito a segnalare questa posizione. Punto secondo. Nel momento in cui una cosa è illegale io posso decidere liberamente di farla lo stesso (cosa che personalmente ho fatto per anni da ragazzo, certo non vendere, ma sicuramente detenere e consumare), ovviamente bisogna metterne in conto le conseguenze, che possono essere poche e lievi o molte e gravi.
Quindi per quanto cosnideri uno scandalo che esistano leggi per cui uno con 20 grammi di hashish in tasca possa essere tratto in arresto e trattenuto, me ne devo fare una ragione. Dura lex, sed lex.
Poi però quando il colpevole (o presunto tale) viene tratto in arresto, e questo vale per Cucchi come Toto Riina, Saddam Hussein o il ladro di galline, diventa sacro. Deve essere portato nel palmo della mano perchè la privazione della libertà e l’uso della violenza sono una prerogativa dello Stato che deve essere usata con grazia, cautela ed estrema pansimonia.
Se anche Cucchi fosse stato uno sbandato delinquente, nulla autorizza a fracassarlo di botte. Nulla. Se da in escandescenze, lo si contiene. E’ un lavoro difficile? Si. Qualcuno ti ha ordinato di farlo? No. Non si parla di coscritti di leva, ma di professionisti che si arruolano per libera scelta e che, a differenza di una certa vulgata, guadagnano meglio della media e hanno un lavoro sicuro che di questi tempi certo non è merce così avariata (un poliziotto entra guadagnando 1200 euro e dopo qualche anno ne prende 1.500-1.600 alzi la mano chi prende di più).
Come ha scritto benissimo Gilioli ci continuano a menare il torrone con la storia del liberalismo confondendolo col liberismo selvaggio, mentre nel pensiero liberale gli individui sono persone libere, senzienti che si autodeterminano nelle proprie aspettative e lo Stato non è qualcosa di invadente o oppressivo, ma solo un collante fra le individualità che ne disciplina i rapporti. Per estremo, per un vero liberale, drogarsi è una cosa più che lecita, se non si fa poi danno a nessuno (quindi magari non si può guidare la macchina o fare un intervento chirurgico).
Ma questi sono liberali quanto io sono una ballerina del Bolshoi.