Il parroco: mancanza di educazione di Dio. «In tutta Roma c’è una forte urgenza educativa, le famiglie devono stare molto attente. Non conoscevo la famiglia Zanni, perchè non frequentavano la chiesa, ma nei prossimi giorni certamente andrò a trovarla». Lo ha detto don Walter, il parroco di Santa Faustina in via Tomas Mann, a pochi metri dall’appartamento della tragedia. «Non credo che ciò che è accaduto sia conseguenza di una situazione degradata di questo quartiere, poteva accadere in qualunque parte di Roma. Il problema – ha aggiunto don Walter – è la mancanza di educazione ma anche di Dio. E questo vale sia per i cristiani sia per i musulmani sia per gli ebrei. Quando un uomo non ha un Dio allora può arrivare a compiere gesti simili. Questo è il tipico esempio di quando il maligno si impossessa degli uomini».
via Quartaccio, figlia uccide il padre: il dolore dei parenti. Lo sgomento nel quartiere – Il Messaggero.
Io ne ho un po’ le palle piene di questa ricorrente accusa di nichilismo che viene rivolta ai non credenti.
Intanto vorrei capire perchè ogni qualvolta qualcuno si sogna di dire qualcosa ai “credenti” e in particolare ai cattolici c’e’ un pubblico stracciarsi le vesti, arrivano le accuse più assurde e ridicole di “laicismo” eccetera, mentre se un parroco si permette di dire che gli assassini sono dei “senza Dio” tutto passa in cavalleria.
Poi, facendo un discorso più ampio, vorrei capire per quale ragione un non credente dovrebbe avere dei valori meno etici o meno validi rispetto ad un credente. Io anzi ribalterei la questione. Tanto per iniziare, per quello che mi riguarda, avere dei comportamenti commendevoli ed edificanti, avere un’etica e cercare di migliorare come persona non è un “mezzo” per conquistare il “paradiso”, ma un fine ultimo. Il fine, lo scopo fondante della mia esistenza, è essere una persona con dei valori quanto migliori possibili e provare perfino a trasmetterli.
In secondo luogo, proprio per questo fatto, se io faccio una mascalzonata mi rimane una macchia nella coscienza per tutta la vita, anche se in qualche modo riesco a fare qualche atto per rimediarvi. Per cui evito di farne, per più che riesco. Nel caso di un cattolico, bastano tre avegloria e un penitenziere comprensivo per avere una coscienza linda e nuova di zecca. Allora potrei dire, rovesciando il problema, che le azioni poco etiche sono principalmente ad appannaggio di chi poi può “facilmente” ottenere un salvacondotto.
Ovviamente è un paradosso, visto che io mi sforzo di giudicare le persone, e non le categorie di persone. E anche nel giudicare le persone, provo a sforzarmi di essere parsimonioso nelle condanne trancianti.
Ma insomma.