Ricordate la vecchia leggenda romana? Siamo nell’epoca di Tullo Ostilio re, più o meno 600 anni prima di Cristo. Fra Roma e Alba Longa infuria l’ennesima guerra. Stanche di morti e sacrifici, le due città decidono di giocarsi la guerra in un ultimo scontro. A nome di tutti si affronteranno tre fratelli gemelli romani, gli Orazi, e tre albani, i Curiazi. Per Roma sembrava un massacro definitivo, ma l’unico Orazio rimasto in campo ebbe un’idea favolosa. Si mise a correre come se scappasse lungo una strada stretta stretta; i Curiazi gli si gettarono dietro quasi ciecamente. D’improvviso l’Orazio si fermava, si girava e infilava con la spada il Curiazio che lo stava inseguendo più da vicino. Sorpresi dallo stop repentino e certamente non astutissimi, i Curiazi a uno a uno andarono a scagliarsi addosso alla sapiente spada dell’ultimo Orazio.
Sarà ma io la storia, sebbene sia una leggenda, me la ricordavo leggermente diversa.
beh, l’idea è quella. L’unico Orazio era rimasto illeso mentre i tre Curiazi erano variamente felici. Scappando, Orazio III ha fatto in modo da separare i Curiazi in modo da ammazzarli uno per volta.
Si però non fu tanto una tattica suicida degli “sventati” Curiazi, quanto il fatto che, essendo questi feriti, l’Orazio superstite fu in grado di ottenere che si separassero durante la rincorsa perchè avevano diverse possibilità aerobiche e questo gli concese di affrontarli e ucciderli uno per volta.
Raccontata così sembra che questi si siano infilzati come spiedini alla picca di uno che si è voltato di scatto.
(poi mi devo chiedere perché ho scritto “felici” anziché “feriti”)
La cosa interessante è però perché i Curiazi hanno deciso di dividersi. Forse c’era un premio per chi avrebbe ammazzato l’ultimo nemico?
Secondo me ricade tutto nella logica dell’onore del duello. Perchè hanno dovuto inseguirlo per ucciderlo? Se la disputa doveva servire a stabilire chi avrebbe vinto la guerra senza spargere ulteriore sangue fra i soldati, ucciderne due e mettere in fuga il terzo avrebbe sancito inequivoca vittoria comunque. Quindi nell’impeto di “finire” il nemico ed evitare che fuggisse (se avessero tenuto il passo del più lento probabilmente l’avrebbero perso) chi aveva gamba ha corso.