Sono andato al CAF a fare la dichiarazione dei redditi. Ho portato a detrazione le rette dell’asilo nido e della materna dei miei figli. Intanto è possibile detrarre solo la retta e non i pasti. Poi è possibile detrarre un massimo di 632 euro a figlio all’anno. Si, esatto, all’anno. Poco più di quel che si spende in un mese. E poi non è possibile detrarre la materna, solo il nido.
Ora io sono in tendenza contrario al finanziamento della scuola privata e in qualche modo la detraibilità fiscale delle rette scolastiche è un finanziamento indiretto, ma c’e’ un “però” grosso come una casa. Mentre per le scuole di altro ordine io ho sempre l’ottima alternativa pubblica, dove un posto non mi può venir negato, per le scuole materne invece è ben diverso. Il pubblico non ha posto o, se ce l’ha, è ad una distanza tale dal posto dove si vive o si lavora da renderlo impraticabile e inutile. Per altro la copertura oraria è ben inferiore a quella di un normale orario di ufficio.
In pratica tutti si stronzi che si susseguono al Governo si riempiono tanto la bocca di famiglia, di sostegno a chi fa i figli e tutte ‘ste cazzate qui, ma alla prova del nove fare dei figli è un costo esorbitante, e se non fosse per l’amore e il desiderio di avere una famiglia che ti fa tenere duro e sopportare ogni fatica e ogni rinuncia, la collettività è un miracolo quando non ti boicotta, figuriamoci aiutarti.
E il dibattito politico preminente di questi tempi è su tre temi davvero importanti: il mattarellum, la diaria dei Grillini e la furbizia orientale di Ruby.
Li mortacci loro.