Ieri sera non ho guardato la sfida Bersani Renzi minuto per minuto, ho fatto zapping e ho guardato anche altro, debbo però dire che il contrasto con quel che si è visto dopo, quei maggiorenti del PDL fra lo sconsolato della Meloni (“beati loro che le fanno”) l’insopportabile Crudelia Santanchè con Lupi (che ormai non riesce più a sembrare nemmeno lui il volto del rassicurante buon senso) e la nullità della Gelmini, che ogni volta che la vedo non posso non pensare che fu ministro e pure dell’istruzione, il contrasto dicevo, con quel che si è visto dopo, era disarmante.
Mi sembrava la stessa sensazione di quando al mercoledì guardo in tv qualche scintillante partita di Champions e la domenica mestamente allo stadio il mio malconcio grifone.
Ora noi a sinistra abbiamo sempre avuto un debole per i deboli che ci ha portato a porgere la mano anche a chi ce l’avrebbe morsa. Oppure a usare il fair play da sconfitti, cercando di prendere il buono della sconfitta, come Veltroni che fece il governo ombra e tese la mano a Berlusconi, il quale lo spazzò via con una campagna elettorale tonitruante in Sardegna, il cui cambio di colore costrinse lo stesso Veltroni ad abbandonare la tolda della nave e far precipitare il progetto del PD molto vicino alla fossa.
Non vorrei mai, viste anche le parole di Bersani su Alfano, che pure in questo momento suscita davvero compassione umana ai più, fossero il preludio al classico ponte d’oro per l’avversario in ritirata. E invece no. Io non sono di quest’avviso, questi sono pericolosi come cobra, non hanno il minimo scrupolo ad avvelenare i pozzi a far morire Sansone con tutti i filistei.
Per cui io credo che il centro sinistra col vento in poppa debba andare a vincere queste elezioni col consenso più largo che sia possibile, lasciar spartire il resto a M5S e i resti in disarmo del centro destra, e aspettare che di la qualcosa sorga, spontaneamente, senza fare favori o scivoli o sconti.
Il peggior ventennio del dopoguerra per tutti noi è trascorso in gran parte per colpa loro. Quindi niente pietà, niente fair play, niente sconti, così come nessuna vendetta o regolamento dei conti. Gli italiani vedranno come muore un sogno artificiale. Come ogni droga che fa star bene durante, ma fa stare malissimo dopo. Ed è l’unico modo, assaporare questo male fino all’ultima goccia, per far si che tanti altri ne stiano alla larga.
Se osi ancora paragonare il Grifone al PdL la prossima volta che scendo a Genova ti sfido a duello! 😀
(Scherzi a parte: capisco il paragone, ma il PdL odierno è addirittura peggio del Grifo di Dalla Costa, altro che di quello del Prez attuale!).
Per il resto: d’accordo con te al 200%.