L’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea ripristina di fatto una situazione di maggiore equilibrio nelle istituzioni continentali, visto che, salvo alcune eccezioni (Svezia, Romania, Repubblica Ceca, Danimarca…) finalmente la Commissione Europea rappresenterà a buon titolo anche gli interessi dell’euro, moneta che fino alla permanenza dei britannici all’interno, di fatto non era possibile, essendoci una delle maggiori economie europee con di fatto interessi divergenti.
Questa, al netto di tutte le altre meno positive, è di fatto una buona notizia.
Al 100%. Bravo Layos.
Ah grazie 🙂
P.S.:
Mi sono permesso di “diffonderti”:http://pensieri-eretici.blogspot.de/2016/06/unosservazione-giusta-e-non-banale.html
Quali che saranno le conseguenze, sulle quali ritengo poco opportuno sbilanciarsi (troppo complesse per essere prevedibili), io vedo come di per sè positivo il fatto che qualcuno abbia detto di no a qualcosa, non fosse altro perchè questo porta con sè l’idea (rivoluzionaria, nel 2016) che dire di no sia ancora possibile. Ok, sono inglesi, se lo potevano permettere e poi avevano si e no mezzo piede in europa, ma è l’idea che è importante. Negli ultimi anni, tutte le scelte ci sono sempre state presentate come obbligate, pena l’apocalisse, da quando si è trattato di sostituire berlusconi con monti, a quando i greci hanno disatteso il loro stesso referendum, infatti ormai la gente si chiede a cosa serva ancora andare a votare, si risponde “a niente”, e ci va sempre meno. Ma l’aver ridato voce al popolo dopo averlo trattato come una massa di interdetti a cui spiegare financo come si scorreggia, è un’ottima notizia per tutti, non solo per gli inglesi.
Più che altro ho l’impressione che abbiano dato la risposta sbagliata alla domanda sbagliata. Di fatto quello che chiedono i popoli travolti dalla crisi e dalla globalizzazione è di ritornare agli anni d’oro della crescita economica e del benessere in cui lo sguardo rivolto verso il futuro era di speranza e di ulteriore crescita. Ma 3 miliardi di cinesi, indiani, brasiliani eccetera, che si affacciano al benessere e allo standard di vita occidentale, spostano gli equilibri in un modo ingovernabile e questa domanda è destinata a restare senza risposte. Salvo giusto i ridicoli populismi tipo “aiutiamoli a casa loro”, “basta europa e austerità”, “la colpa è della Merkel” e via scorreggiando col cervello.