La corsa per diventare successori di G.W.Bush sta per entrare nel vivo. Mentre i democratici ancora si logorano in una battaglia intestina fra le piu’ aspre del recente passato (che altro non puo’ fare che avvantaggiare McCain) sta per aggiungere altri elementi a favore del vecchio, bolso e poco attraente eroe di guerra repubblicano, che invece di cavalcare l’onda del rinnovamento post Bush (ovunque in campagna elettorale si e’ letto, anche fra i suoi competitor repubblicani presto scomparsi, la parola “change”) se ne sta quatto quatto nell’ombra, cercando di sfruttare abilmente la battaglia ormai a schiaffi sul volto fra la Clinton e Obama.
La tendenza democratica sembrerebbe quella di affidare a quello dei due che uscisse vincitore dalle primarie la candidatura alla presidenza e allo sconfitto la candidatura alla vice-presidenza.
E gia’ qui si intravede il primo problema. Mai nella storia degli USA si e’ avuto presidente che non fosse un maschio anglosassone (naturlamente cristiano). Saranno gli elettori americani, nel loro complesso, e non quindi solo le orde di giovani liberal democratici, pronti per eleggere non solo un rappresentante di una minoranza (ove nel caso della signora Clinton questo concetto sarebbe da intendersi in maniera estensiva) ma addirittura due? Un nero presidente e una donna vice, o viceversa?
Io ho i miei dubbi.
Aggiungiamo poi l’iniezione puntuale in campagna elettorale di quel veleno chiamato ‘civil rights’, che, come da noi in Italia, ha causato a mio avviso la sconfita di Kerry alle passate presidenziali. In quella campagna elettorale fu il sindaco di S.Francisco, storica enclave gay d’America, a celebrare i primi selfsex marriage, che causarono la netta e inappellabile ostilita’ di G.Bush e qualche balbettio da parte di Kerry, che da un lato sapeva di non potersi giocare la sinistra liberal, dall’altra sapeva anche che il ventre molle dell’america, anche quello democratico, e’ profondamente religioso e conservatore.
Non a caso la vittoria di Bush e’ stata possibile grazie ad una mole enorme di voti ‘teocon’, di quella che e’ nota come bible belt, la cintura della Bibbia, dove telepredicatori e pastori di varie confessioni cristiane integraliste la fanno letteralmente da padroni, arrivando ad avere un potere economico e mediatico impressionante.
E’ di oggi la notizia che la Corte Suprema della California ha stabilito che la State Constitution di quello stato consente ai cittadini gay californiani di sposarsi.
http://www.mercurynews.com/ci_9279651?source=most_emailed
A me sembra tanto un film gia’ visto.
Non escludo che a breve Fox, del magnate australiano Murdoch, da sempre sostenitore Repubblicano e datore di lavoro di uno dei Bush nelle sue reti, estragga dal cilindro un nuovo caso Terry Schiavo, di quelli in grado di squotere le coscienze e drenare voti a McCain il quale, sono pronto a scommettere, si schierera’ senza se e senza ma dalla parte ‘della vita’. Di tutti, tranne gli Iraqueni e i condannati nel braccio della morte, naturalmente.