Nella plurimillenaria storia dell’umanità un solo terrmoto è stato previsto e la popolazione evacuata per tempo per salvare molte vite, si tratta di un sisma avvenuto in Cina negli anni ’70.
Non c’e’ stato nessun medium, nessuna gallina sull’albero, nessun gatto nervoso. Ma fenomeni geologici come il prosciugamento delle falde e la creazione di vistose faglie nel terreno.
La tecnica del “radon” è nota fin dal 1973 anno in cui si può, cercando su Google Scholar, ritrovare il primo articolo scientifico intitolato Earthquake prediction: a physical basis come meticosamente segnalato da quest’ottimo articolo di Marco Cattaneo.
In sostanza si tratta di un gas nobile che deriva dal decadimento dell’uranio (ed è radioattivo e pericoloso per la salute) e dal momento che si trova nelle profondità della Terra (non solo) la rilevazione di picchi di fuoriuscita di questo gas annuncia il fatto che è avvenuta una spaccatura profonda nella crosta terrestre che ha liberato questo gas consentendogli di fuoriuscire.
Mi scuso con un qualche geofisico che inciampasse in questo blog per la sintesi inevitabilmente frettolosa e un po’ imparaticcia di qualcuno come me che non è del ramo.
Questo cosa ci dice:
– primo, la comunità scientifica, gli scienziati “canonici” come sono stati definiti in questi giorni, non è che sia all’oscuro di questa tecnica, semplicemente non esistono evidenze univoche sulla capacità predittiva del radon che sia maggiore di altre altrettanto approssimative.
– secondo, non è detto che Giuliani non abbia “intuito” qualcosa, ma se anche fosse, ha previsto un terremoto a Sulmona il 29 Marzo, invece è successo a Onna-Paganica il 6 Aprile. Per sua stessa ammissione il suo raggio d’azione è d i 150 km dal punto di osservazione, vale a dire una circonferenza di 300k di diametro, in pratica tutto l’Abruzzo. Cosa avrebbero dovuto fare le Istituzioni? Evacuare una regione per 8-10 giorni sulla base di un allarme non unanimemente condiviso dalla comunictà scientifica internazioale?
– terzo, il metodo scientifico, in quanto tale, non dispone di alcuna verità assoluta e inossidabile. Nulla è scolpito sulla pietra. E’ possibile, anzi auspicabile, che studiando a fondo le emissioni di radon si possa arrivare un giorno a predire ora e luogo di un sisma violento con l’anticipo adeguato a salvare molte vite. Non è detto che sia una tecnica fasulla. E’ però certo, e anche in questa occasione abbiamo avuto riprova, che è una tecnica molto approssimativa e incerta. Ha sbagliato di 8 giorni e diversi km. Ovvero non abbastanza per prendere provvedimenti seri. E’ altrettanto probabile però che uno studio approfondito di questo gas e del suo legame con i terremoti, riveli come sia del tutto impossibile usarlo come predittore. Perchè magari il gas in superficie esce molti km distante da dove ha iniziato a salire perchè ha trovato una vi di fuga. O magari diversi giorni dopo perchè ha trovato un qualche ostacolo lungo il cammino. E così via.
Il metodo scientifico consente di avere una verità, non LA verità. Una verità che ha il pregio di essere verificabile, stanti le tecniche di misura e studio attuali, da chiunque. Quindi se il metodo di Giuliani fosse attendibile, basterebbe che altri scienziati nel mondo verificassero i suoi dati e scoprissero se è replicabile e falsficabile.
Diversamente torniamo al tempo degli alchimisti e della pietra filosofale. E, attenzione, è anche possibile che Giuliani sia uno studioso di talento e che abbia “intuito” che c’e’ del buono. Ma, fortunatamente, per la comunità scientifica questo non basta. Il talento e l’intuito necessitano del suffragio dei numeri e delle noiose e infinite ripetizioni di test e misurazioni.