Dirò una cosa forse blasfema, per citare proprio Sacconi, ma la barzelletta sulle suore stuprate l’ho trovata divertente, per nulla sessista o offensiva di nulla.
Le barzellette da che tempo è tempo si occupano delle debolezze umane, della diversità, di cose pruriginose come il sesso, la castità, la religione, la stoltezza di certi gendarmi o la doppiezza di certi potenti.
Certo forse l’etichetta imporrebbe che un ministro della Repubblica utilizzi metafore più composte. Ma fare una polemica su queste belinate mi sembra perfino controproducente per chi fa polemica. A furia di indignarsi per le scemenze finisce che quando c’e’ da indignarsi per le cose serie nessuno ti sta più a sentire.
3 thoughts on “Politicamente corretto (con grappa)”
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sono d’accordo sull’assunto finale (ossia, sarebbe meglio indignarsi per le cose serie), ma non sulla parte iniziale.
stiamo attraversando un momento di merda, c’è un problema serio, serissimo: l’occupazione.
e il ministro del lavoro non trova di meglio che fare certi paragoni per spiegare un provvedimento sul quale ci sono molti dubbi, anche da parte di giuslavoristi per niente conservatori (come ichino e treu).
su questo non discuto, dico che tirare fuori sessismo, machismo e cojonate del genere per una barzelletta piuttosto innocua e leggera mi sembra davvero attaccarsi ai peli delle uova.
La barzelletta può far ridere o meno, dipende dai gusti, ma come dici tu non è per niente sessista o offensiva.
Sinceramente comincio a pensare che il politicamente corretto sconfini ormai abbondantemente nello psichicamente malato… oppure chi usa certi argomenti in questi frangenti è semplicemente perché non argomenti.
Saluti,
Mauro.