E’ fantastico come queste barbe finte che ci governano passino senza colpo ferire, nel volgere di poche ore, da essere degli squali che ti mangiano il cuore se ti azzardi a rivolgere loro qualche domanda un po’ impertinente, a fare i finti tonti, gli ingenui, gli scemotti, pur di dissimulare l’unica verità certa: che sono dei ladri. E la cosa più paradossale di tutte è che questa tecnica di solito fuziona.
Ad esempio c’e’ un Presidente del Consiglio proprietario di una azienda che ha pagato delle tangenti a dei finanzieri. Il proprietario dell’azienda ha detto (giurato sui figli) di non saperne un cazzo. Sono stati i suoi managers a fare tutto.
Cioè in pratica questo prima se la tira da grande tycoon dell’editoria e della finanza, che ha tirato su un grande impero e poi, per scoprire una malversazione di denaro di suoi dirigenti per corrompere dei finanzieri, glielo devono dire i magistrati. Così come nell’altro processo, sui fondi neri, in cui sono stati versati su un conto del Presidente del Consiglio 10 miliardi di lire ma che, per motivazione della Cassazione, il Presidente è talmente ricco e 10 miliardi sono una cifra talmetne irrilevante, che verosimilmente non se n’e’ accorto.
In pratica un tuo managers fa del nero, per 10 miliardi, te li mette su un conto, non ti dice un cazzo e tu non ti accorgi di un cazzo. E te la tiri anche da grande capitano di industria.
E ora Scajola ripercorre questa stessa felice stretegia. Ieri sera da Vespa, visibilmente commosso, ha ipotizzato che si sia trattato di un trappolone e ha detto che indagherà per scoprire cosa volevano questi mascalzoni che gli hanno comprato, obtorto collo, due terzi della casa. E lui, dal canto suo, poverino, ha talmente tanto da lavorare al ministero, è talmente tanto preso dai suoi incarichi istituzionali, da non avere il tempo di seguire le cose sue. E fa le cose di fretta, senza approfondire. D’altra parte alzi la mano chi non ha mai acceso un mutuo da 600 mila euro fra una siga e l’altra.
Se non fosse lo stesso mammasantissima che qui in Liguria è stato in grado di farsi fare un volo di linea fra Albenga e Roma che usa sostanzialmente solo lui, uno che non muove foglia che Scajola non voglia, che gira con l’amante (vox populi) nell’auto di servizio esibita in bella vista, perchè tanto lui è “o ministro” e che nel suo feudo elettorale ha ricevuto un coro di solidarietà incondizionata al sordo rumore di tacchi che sbattono.
E ora scopriamo che non è un corrotto, ma solo un povero pirla.