Oltre cinquemila disdette a Torino, dove è partita la rivolta del pranzo portato da casa. Rinunciano soprattutto i meno abbienti. I presidi: “Anche mangiare insieme è didattica”
Source: La fuga dei bambini dalle mense a scuola: “è l’effetto panino” – Repubblica.it
I miei figli fanno entrambi il tempo pieno a scuola ed entrambi mangiano in mensa. Ogni giorno che Dio manda in terra spendo 13 euro (6,5 + 6,5) per il loro pranzo, che sono una montagna di soldi (mi arriva un bollettino da 500 euro ogni due mesi). Per di più effettivamente parliamo di un livello di cibo spesso non eccelso anche se onestamente non mi pare di poter dire che sia “rumenta” visto che i miei figli ci mangiano volentieri e non se ne lamentano troppo (anzi di alcune pietanze come le lasagne, il pesto e la pizza so che si fanno dare, se dispinibili, i bis).
I problemi che stanno alla base però del motivo per cui si paga molto per avere in cambio poco sono due. Il primo è che sono servizi che sono stati privatizzati e quindi erogati da aziende che devono guadagnarci, pagare degli stipendi, contributi e cazzi e mazzi, tutte cose che in Italia sono costosissime. La seconda è che quelli che pagano il prezzo pieno, come me che ringraziando il cielo ho un ISEE che mi colloca nella fascia alta, pago anche per quelli che sono in esenzione totale o parziale. Il che starebbe anche bene se si trattasse di poveracci. Invece in tanta parte si tratta di evasori fiscali e di furbetti.
La cosa più grave è che, con la libertà di scelta, tanti rinunceranno, il servizio diventerà antieconomico per chi lo eroga, salvo aumentare ulteriormente il costo del servizio.
se è vero che sono i più poveri (e quindi gente con ISEE basso) che non fanno mangiare i bimbi in mensa, allora non è detto che i prezzi debbano aumentare di tanto. Tieni conto che per mangiare in mensa io adulto pago 7 euro per primo secondo contorno frutta acqua, e nel conto della società (privata) c’è anche il fatto che il mio ticket a loro vale quasi un euro in meno.
Appunto, è un bel “se”.
Ma questo non è mica un problema. Vorrà dire che si tornerà a preparare un panino da mettere nella cartella, come si è fatto per generazioni, e sono cresciuti tutti bene lo stesso. Io, tra elementari, medie e superiori, non ho mai avuto la mensa a scuola, ma tra me e la mia famiglia ci siamo sempre arrangiati senza mai percepire questa cosa come un problema, era così e basta. Tra l’altro, con sei euro e mezzo, se cucini tu, mica ci prepari solo una fetta di pane e salame. Cogli l’occasione per migliorare la qualità del cibo che mangiano i tuoi figli, e nel contempo hai anche la possibilità di risparmiare, che 5 euro a bambino bastano e avanzano, se sei bravo ogni tanto ci sta pure l’aragosta.
No ma io sono d’accordo. E’ che secondo me nel momento in cui c’e’ la mensa a scuola è giusto e in qualche modo formativo e didattico che ci vadano tutti. Poi se la mensa non c’e’ bene uguale. Pasta fredda, frittata e panino con la cotoletta.