Come ha scritto Luca Sofri sul suo blog deve essere decaduta la buona abitudine di fornire a giovani cronisti in erba un bel bignamino su grammatica e ortografia, un prontuario su come e quando usare certi vocaboli piuttosto che altri, come si declinano di genere e numero certe parole poco diffuse, più altre cose prettamente giornalistiche (alcune invero piuttosto autoreferenziali).
Sta di fatto che poi si finisce per far uscire degli obbrobri come questo: