Dunque: è del tutto evidente che Silvio Berlusconi imputato non è possibile considerarlo “uno come gli altri” uguale di fronte alla legge perchè il fatto di ricevere una investitura popolare sotto forma di milioni di voti non è qualcosa che in democrazia possa essere trascurato o bollato come irrilevante. Il rischio è, in effetti, di lasciare campo ad un altro potere dello Stato, la magistratura, di interferire nei normali processi democratici, eliminando dalla vita politica un soggetto sulla base di pregiudizio. E’ il motivo per cui i padri costituenti misero delle clausole di salvaguardia verso gli eletti, per impedire che fossero censurabili da un altro potere dello Stato.
Questo imporrebbe, quindi, che i suoi comportamenti venissero radiografati nella pubblica piazza, nell’agorà, che nei tempi moderni è principalmente la televisione, con dovizia di particolari e pluralità di opinioni, ma con un rigoroso fact checking in modo che ciò che è certamente accaduto rispetto a ciò che è una opinione siano facilmente distinguibili.
Questo permetterebbe a chi guarda di fromarsi un giudizio compiuto e decidere se l’imputato Silvio Berlusconi merita comunque il suffragio oppure no, se meriti ancora il proprio voto. Naturalmente qui subentra un’altra anomalia, quella legata al fatto che gran parte dei mezzi di informazione sono sotto l’influenza diretta o indiretta di Berlusconi.
Ciò nonostante dalla parte politica di B. e da lui in persona sono sempre arrivate critiche asperrime a chiunque abbia provato a portare in televisione i fatti (a corrente alternata, perchè se canale 5 fa lunghe filippiche assolutorie nessuno fiata) perchè non fa parte della nostra cultura giuridica il “processo in piazza”.
E quindi torniamo al punto di partenza. Se il processo non si può fare “mediatico” e di fronte alla pubblica opinione, bisogna farlo nei tribunali, correndo il rischio che un potere dello Stato elimini dalla competizione democratica un protagonisa, confidando nel fatto che lo faccia sulla base di un giudizio sereno sui fatti e non su un pregiudizio politico o ideologico.
Perchè se B. non si può giudicare in TV mettendo di fronte all’opinione pubblica i suoi comportamenti ne nei tribunali, questo si, crea una grave lacerazione del processo democratico. Il suffragio non può in se essere un lavacro di tutte le colpe, ma se anche si decidesse che oltrepassa il primato della legge, è fondamentale che chi lo esercita sia perfettamente informato su cosa ha fatto o non fatto la persona a cui rivolge le proprie preferenze e scelte.
Non esiste una terza via a questo.