Leggendo qui e la in giro su Internet vari commenti sulla triskaidecafobia (la paura del numero 13) mi sono accorto che oggi è il terribile (almeno per gli anglosassoni) venerdì 13. Incuriosito dal motivo per cui il 13 è il numero sfortunato per gli anglosassoni mentre per gli italiani è il 17 (per gli ispanici è il 13 ma abbinato al martedì) ho cercato un po’ in giro i motivi per cui questi numeri, nell’immaginario, portino sfortuna.
Effettivamente è molto difficile risalire a fatti e date certe (per lo meno con una ricerca superficiale di pochi minuti su Internet) ma le spiegazioni che mi sono sembrate più convincenti sono queste: il venerdì porta sfortuna perché è il giorno, stando alla tradizione cristiana, in cui il Cristo è stato crocefisso. Il 17 dovrebbe derivare da una traslitterazione del latino VIXI (vissi, quindi sono morto) che veniva posto nelle lapidi mortuarie. VIXI scritto in forma numerica XVII diventa 17. Invece il 13 anglosassone dovrebbe farsi risalire al fatto che nell’ultima cena il 13mo è morto. Nella realtà però è morto anche il 12mo, visto che secondo la tradizione Giuda Iscariota si impiccò per il rimorso. Fra l’altro è abbastanza arbitrario dire che Gesù Cristo in quella cena fosse il 13mo e non il 1mo, ma del resto in tutte queste buffe superstizioni quasi tutto è opinabile e arbitrario, a partire dal fatto che i numeri che usiamo, in base 10, derivano dal fatto che siamo mammiferi pentadattili. Se avessimo avuto 9 o 11 dita in due mani il 13 e il 17 sarebbero simboli di valori completamente diversi.
Allego l’etimologia (via http://www.etimo.it/?term=superstizione&find=Cerca ) che è incerta della parola superstizione.
non è “il tredicesimo” a essere morto: è che se si è in tredici a cena ci sarà almeno uno che morirà presto.
Io la vedo come Groucho Marx: essere in tredici a tavola porta sfortuna se la padrona di casa ha solo dodici bistecche.
Saluti,
Mauro.
Se vogliamo dirla tutta anche il numero degli apostoli fu stabilito a 12 posteriormente, per farlo combaciare con altre tradizioni, dallo zodiaco al dodekatheon greco ai mesi dell’anno. Quindi oltre ad essere arbitrario il numero 13 in se è anche arbitrario che fossero davvero 13 all’ultima cena (ammesso che si sia mai svolta).