Sul caso Ruby: per me è assai grave che Berlusconi abbia chiamato in questura per ottenere favori per una sua amichetta, assai meno grave che si sia trombato una ragazzina che di mestiere faceva la prostituta e che ha le fattezze di una donna in tutto e per tutto e non certo di una adolescente liceale.
Non ci trovo niente di perverso o deviato a provare attrazione sessuale per una come Ruby.
Poi se fosse dimostrato che pur conoscendo la sua età anagrafica non si sia fatto passare la fregola (ma dubito che sarà mai possibile) questo è un altro paio di maniche. Perchè se una è minorenne, anche se sembra una pantera del materasso, resta sempre illegale toccarla con un dito. Tanto più se nell’alveo di una attività a sua volta illegale come la prostituzione.
Poi, trasvolata la questione del moralismo da quattro spiccioli, visto che si parla di una figura pubblica, esiste una bella differenza fra essere moralisti e pretendere coerenza da un moralista.
Io non ho niente contro i gay e sarei ben lieto se Vendola diventasse ministro o primo ministro (o Vladimir Luxuria). Però se uno fa le battaglie contro le coppie di fatto, contro l’omosessualità e dice bestialità come quelle che si sono sentite negli anni e poi lo beccano che va a trans per i viali allora si che gliene chiedo conto.
Se Berlusconi blatera di partiti moderati e di incarnare il voto cattolico e moderato e poi si riempie la casa di figa per il we e ne fa di tutti i colori allora si che gliene chiedo conto.
Se va al family day e poi ha due mogli, cinque figli e chissà quante amanti, di nuovo, deve rendere conto all’opinione pubblica.
Faccio sempre l’esempio di Sgarbi che è un pubblico libertino. Lui può fare quello che vuole perchè non viene certo a menarla a me coi sacri valori della famiglia e del matrimonio.
Infine la colpa esiziale, soprattutto per un politico. La messe di palle che ci ha costretti a sentir vomitare dai suoi megafoni di regime. Basta.