In questa intervista l’emerito Cossiga rincara la dose dopo le dichiarazioni sull’infiltrazione di provocatori nelle fila dei manifestanti per poter avere mano libera nel reprimerli duramente.
Oggi si spinge ancora oltre, invitando il governo a ghettizzarli a sinistra, lasciando campo libero a quelli che “cantano bella ciao” e facendo in modo che ci scappi un ferito grave o un morto, magari fra persone di categorie sociali per cui il ferimento o uccisione risulterebbe particolarmente odioso agli occhi dell’opinione pubblica: una donna, un vecchio o un bambino. Magari facendo in modo che vengano danneggiati edifici religiosi. Questo porterebbe alla (nota) equazione: sono di sinistra, sono spalleggiati da Unità, Manifesto, PD eccetera, l’opnione pubblica li odia e quindi odia anche la sinistra.
Lo stesso lucido calcolo fatto in occasione del G8 a Genova. Sinistri figuri vestiti di nero liberi di devastare Genova e pacifici manifestanti massacrati di botte anche nei dormitori. E tutti i poliziotti coinvolti sono stati promossi, qualcuno addirittura promosso e messo sotto scorta per paura di rappresaglie, come l’ottimo Perugini, l’eroe che prende a calci in faccia i ragazzini inermi tenuti da altri colleghi. Un vero esempio di uomo e di soldato, come avrebbe detto il mio comandante a militare (quando si riferiva sarcasticamente ad alcuni sottuficiali panzoni e smidollati che caracollavano per le caserme).