Basta, quel minimo di credito che potevo ancora concedergli, viste le oggettive difficoltà in cui si trova ad operare, è finito nel momento in cui ha detto (in una intervista a Gramellini): «Una cosa è certa: le primarie sono in crisi. Dipendesse da me, la loro stagione sarebbe finita».
Uno che dove è *solo* grazie alle primarie. Se c’e’ una qualche speranza che domani un outsider (sperabilmente migliore di lui) possa scalare un partito politico è proprio legata al processo delle primarie, l’unica cosa che mi fa ancora guardare con una minima simpatia il PD.
Veramente incommentabile.
Oddio non che abbia tutti i torti.
Le primarie così come sono sicuramente non hanno più alcun senso.
Troppo facile fare dei brogli, vedi la Liguria.
E poi non sempre danno dei candidati abbastanza forti da governare, vedi Doria a Genova che ha problemi persino a gestire il mercato di Via Turati.
la democrazia è partecipazione. E i problemi delle primarie si risolvono risolvendoli, se mi passi la tautologia, non eliminando le primarie.
Se il problema dei brogli è facilmente risolvibile rendendo le primarie un test elettorale a tutti gli effetti, io credo che il problema principale sia politico.
In particolare a sinistra la tendenza a creare dirigenti di partito con nicchie di potere più o meno marcate rendono tutti i candidati non fortissimi troppo deboli per gestire il governo.
Doria è l’esempio più lampante: ha vinto le primarie contro il PD, ha una lista indipendente a suo sostegno che è frammentata e piuttosto debole, ha una maggioranza risicata e il PD su qualunque questione che sia delicata lo mette in difficoltà.
Ti basti pensare la questione del mercato di Via Turati: stiamo parlando di 50 disperati che vendono cianfrusaglie. Sono 3 anni che c’è questo problema e la soluzione non si vede perché banalmente Doria è troppo debole per imporre la sua e il PD non ha la minima intenzione di applicarla perché è impopolare e i suoi dirigenti locali non intendono mollare il colpo.
Morale della favola: una città da 1 milione di abitanti ha da almeno 3 mesi tra le sue questioni principali di cui occuparsi 50 disgraziati che vendono ciarpame.
Si ma questo di nuovo fa parte del patto costituente del PD. Se si accettano le primarie come stumento e, anzi, lo si alimenta e sostiene con vigore, una volta che uno ha vinto, ha vinto. Punto.
L’hanno scelto i cittadini.
Le peggiori bordate Obama le ha prese dalla Clinton, che però poi è diventata suo Segretario di Stato e ha fatto campagna elettorale.
Il problema principale, e non solo delle primarie, è che viviamo in una democrazia che non è reale ma è solo una facciata, e ultimamente pure molto screpolata, ma ragioniamo come se esistesse davvero.
Come se uno decidesse di fare le primarie perchè si preoccupa sinceramente della partecipazione democratica della gente, invece che del suo culo da mettere a sedere. Se iniziassimo a scendere dal pero sarebbe un inizio.