In Liguria al consiglio regionale non è stato eletto nemmeno un consigliere proveniente da AN. Sono stati trombati due come Plinio e Gadolla che a Genova sono istituzioni viventi della destra cittadina. In Liguria il centrodestra vive dei voti che provengono dall’imperiese, autentico feudo di Scajola. Ci sono comuni in quella zona in cui il PDL vince le elezioni con percentuali che avrebbero fatto impallidire Zivkov. Fu clamoroso il caso di Biasotti (governatore uscente nel 2005, indipendente di area finiana) che godeva dei favori del pronostico, litigò con Scajola e come per incanto vennero a mancare una parte rilevante dei voti del “feudo” e Biasotti fu sconfitto molto più largamente dell’ultima tornata (quando per altro la coalizione di Burlando si è allargata all’UDC).
In pratica il PDL Ligure è una sorta di orticello di Scajola, che non a caso ha fatto eleggere il figlio con una catasta di preferenze al consiglio regionale.
Per combinazione, dopo che si è consumata l’ennesima guerra intestina in Liguria a tutto scapito dell’area finiana/AN del PDL, Scajola finisce di nuovo sotto scacco. L’unica cosa che mi fa pensare che forse è una coincidenza e non uno sgambetto di chi conosce i suoi scheletri nell’armadio è il contrordine dei giornali berlusconiani che sono passati dalla difesa acritica allo scaricamento (Feltri si è spinto a scrivere: “visto che è già in Tunisia si fermi ad Hammamet”).
Se i mandanti fossero i finiani, Feltri di certo non farebbe loro da spalla.