Ieri sera abbiamo portato a cena fuori alcuni colleghi stranieri (due francesi e un inglese) che sono qui a Genova per un workshop. La scelta è ricaduta su Eataly che è in un bel terrazzo sopra il Porto Antico, in pieno centro a Genova. Centrale, con vista e vetrina del made in Italy, niente di meglio.
A parte un piccolo appunto sul servizio (prima si va alla cassa con la lista di quel che si vuole mangiare e si paga e poi si viene serviti, tipo McDonald’s, alla faccia dello slow food) e sull’umore costantemente grigio di tutto il personale, la cosa che ho trovato davvero strabiliante è che non c’e’ un menù in inglese, ne alcun cartello indicante prezzi ed ingredienti in nessuna lingua che non sia l’italiano.
In pratica noi, nel baricentro turistico di Genova, mettiamo un ristorante\market vetrina del made in Italy ma gli stranieri che si arrangino a capire.
E la cosa ancora più meravigliosa è che il fondatore è uno di quelli che va in televisione a farci delle supercazzolose filippiche spiegandoci come si dovrebbero fare le cose. Bah. (per altro non vi dico che diveritmento tradurre in inglese gli ingredienti della farinata, stoccafisso accomodato e via discorrendo, meno male che ci sono gli smartphone e wordreference.com ).
La qualità del cibo è buona, ma non incredibile, e il rapporto qualità prezzo appena sufficiente. Un punto in più per l’ottima Weissbier, se pur servita in un bicchiere da birra al malto.