La sentenza sullo stupro della Fortezza da BassoLa storia di una sentenza giudiziaria – e soprattutto delle sue motivazioni – che fa discutere da giorni e ha generato polemiche e proteste
Source: La sentenza sullo stupro della Fortezza da Basso – Il Post
Ci sono alcune doverose premesse da fare. E’ difficile farsi un’idea di una cosa senza esserci stati ed avere visto o vissuto le cose per come sono andate. E’ difficile cavare dei giudizi da una sentenza di tribunale. E’ possibile che i giudici abbiano ben giudicato, coi fatti che avevano disponibili per giudicare, oppure che davvero abbiano preso un grosso abbaglio dovuto ai propri pregiudizi sulle ragazze “troppo” disinibite.
Pur tuttavia: se una ragazza disinibita e con un abbigliamento provocatorio beve, scherza e flirta con degli uomini, se anche lascia ad intendere che ci sarà un seguito a tutto questo (o se anche lo dice apertis verbis) se un istante prima di qualunque atto sessuale decide che basta: BASTA. Anche un uomo col cervello allagato dal testosterone non è un gorilla, e deve essere capace a fermarsi. PUNTO.
Questo premesso, se una ragazza ha degli atteggiamenti (e forse non è nemmeno questo il caso) che possono far intendere delle cose e magari ha alzato il gomito e magari è ad una festa in cui ci sono degli altri che hanno alzato il gomito e non solo, in un qualche rischio ci si è cacciata.
Voglio dire: se io lascio le chiavi attaccate al quadro dell’auto e mi allontano, e poi mi rubano la macchina, chi mi ha derubato è sempre un ladro (e non merita indulgenza), ma magari io potevo stare un filo più attento ed evitare di correre dei rischi.
Io se vedo un’auto con le chiavi attaccate cerco il padrone. Se vedo una ragazza ubriaca in difficoltà ad una festa la riaccompagno a casa. Non di meno ci sono i ladri e ci sono gli stupratori (magari occasionali, “ingolositi” dall’occasione propizia).
Se le cose stessero come le ho capite (e non è detto) direi che assolvere questi mascalzoni è a sua volta una mascalzonata, ma certo sta ragazza avrebbe potuto evitare con una qualche accotezza di mettersi in una situazione pericolosa. Il che non la rende meno vittima e non le fa meritare meno compassione, ma insomma. Se avrò una figlia femmina certo mi raccomanderò, se si vuole divertire e bere un po’, di farlo con qualche precauzione e magari in posti dove qualcuno la conosce e può prendere le sue parti (e per i maschi avrò altre parole di raccomandazione visto che lo stupro è più raro che rischino di subirlo).
Questo, ripeto, con i grossi “SE” dell’inizio. Magari le cose sono andate in modo molto diverso dalle ricostruzioni e questa è una mitomane che si è inventata tutto e che ha fatto un’orgia perfettamente consenziente e un minuto dopo si è pentita e l’ha riconvertita nella sua memoria in uno stupro.
Tra tutti gli articoli che ho letto su quanto successo (sia pro che contro la ragazza) questo è il primo apprezzabile, sia come contenuti che come stile. Gli altri (anche su testate “prestigiose”) erano tutti semplicemente spazzatura.
Bravo Layos.
Troppo gentile 🙂
Il tuo problema è che no, tu non hai capito come sono andate le cose alla Fortezza quella notte.
Leggiti la sentenza: la ragazza ha mentito su fatti avvenuti prima, dopo e durante quella notte.
Stando alle dichiarazioni sue e degli accusati, quando ha detto “basta” è stata lasciata andare e, stando alle dichiarazioni dei soli imputati e in accordo con i dati del cellulare, poi successivamente è stata riaccompagnata alla bicicletta che aveva lasciato alla Fortezza.
Non c’è stata violenza, ma non c’è stata neanche penetrazione: questo in base ai riscontri ginecologici.
Quindi, in definitiva, non c’è stato alcuno stupro.
Nella sentenza c’e’ un verità parziale e ricostruita, una verità giudiziaria. Diciamo che è del tutto possibile che la ragazza fosse perfettamente consenziente e poi si sia solo pentita e vergognata.
Il fatto che non ci sia stata penetrazione e che sia stata riaccompagnata alla bicicletta non dimostrano certo il fatto che sia stata forzata la sua ritrosia ad avere dei rapporti anche sfruttando lo stato di ebbrezza. Poi possiamo discutere che “forzare la ritrosia” sia uguale a “stuprare” e, non essendo presenti, possiamo perfino non sapere se davver lei sia stata recalcitrante e forzata a fare cose oppure se si sia inventata tutto di sana pianta.
Certo che si pèarla di “verità giudiziaria”.
In linea puramente teorica, è anche possibile che sia stata rapita e violentata dagli alieni, che poi le hanno alterato la memoria.
Ma supporre questo non è giuridicamente ragionevole.
Quel che si sa è che lei ha mentito su tutto ciò che può avere un riscontro, e mancano segni di penetrazione (faccio presente che lei ha dichiarato di aver subito penetrazioni ripetute e multiple in pose acrobatiche).
Alla luce di questo, ripeto, il fatto per la legge non sussiste e non può sussistere.