Se a qualcuno sembra totalmente folle l’idea che un bimbo di 5 anni possieda un fucile in grado di uccidere la sorellina di anni 2, suggerisco la visione della serie tv “gli apocalittici” che è dedicata ad una particolare categoria di persone che si chiamano preppers, ovvero gente che sulla base di private convinzioni si aspetta una imminente apocalissi militare, sociale o naturale per la quale è necessario, appunto, prepararsi, accumulando ingenti scorte di cibo e medicinali e fortificando le abitazioni in modo da renderle inaccessibili da eventuali disperati che, colti impreparati dal cataclisma, attentino alle loro riserve.
Qual è il legame con questo fatto di sangue? Molti di loro hanno dei figli, anche piccoli, che vengono imbevuti fin da piccoli di queste idiozie ed avviati fin da piccolissimi all’uso delle armi da fuoco come strumento di difesa. Ed educati all’idea che un bel giorno la civiltà finirà e i vicini di casa diventeranno predoni da uccidere, per sopravvivere.
Io non credo che l’unico problema, anche se forse è uno dei principali, sia la grande disponibilità e facilità di reperimento di armi e munizioni, ma anche il modello culturale in cui se ti prepari ad una apocalisse non lo fai nell’ottica di salvare la tua comunità e di predisporre un rifugio e viveri per quanta più gente possibile, ma in quella di fortificarlo e armarlo per tenerla distante a fucilate.