In questi giorni e’ capitato di vedere il solito sbrodolato e urlacchiante dibattito attorno alle dichiarazioni di Travaglio a proposito di Renato Schifani, diventato da qualche giorno la seconda carica dello Stato (sic).
La cosa veramente grottesca e’ che le cose che ha detto Travaglio da Fazio sono pubbliche, pubblicate e fanno parte di quel genere di cose che per chi, come il sottoscritto, si occupa e si interessa di politica, sono stranote.
E’ invece vero che al cosiddetto [i]’grande pubblico'[/i] queste cose non sono per nulla conosciute e non lo sono per il semplice motivo che le persone non leggono (siamo agli ultimissimi posti nelle classifiche fra i paesi occidentali) e in televisione si parla liberamente dei transessuali di Ronaldo o dei vestiti di Carla Bruni, ma non certo degli ex soci in affari del presidente del Senato.
Ad esempio a me e’ capitato di chiedere ad amici e se sapessero di che cosa e’ accusato e per cosa e’ stato condannato Cuffaro. Per la gran parte dei casi la risposta e’ stata [i]’no'[/i]. In compenso praticamente tutti sanno qualcosa del delitto di Perugia, del delitto di Garlasco e del delitto di Cogne e si sono fatti una propria idea al riguardo. Eppure ne la signora Franzoni, ne il giovane Sollecito sono (almeno per ora) candidati a un laticlavio.
A questo punto pero’ viene fuori il problema. Visto che il sistema di comunicazione e di informazione piu’ diffuso e’ la televisione (anche se Grillo dimostra che la rete sta iniziando ad erodere questo primato), e visto che in qualunque democrazia moderna il mondo dell’informazione sta attaccato alle caviglie dei potenti per sputtanarli, ci si domanda per quale ragione la tv non si occupi [b]mai[/b] dei processi ai potenti se non in forma superficiale e per lo piu’ legata alla sentenza. Io ho sentito dire al Tg1 di Andreotti che e’ come Gesu’, ovvero un perseguitato dalla giustizia…
Eppure nella sentenza Andreotti c’e’ scritto chiaramente che il reato e’ stato commesso (e che reato per un uomo di Stato) ma e’ estinto per sopravvenuta prescrizione.
Fra l’altro il tanto celebrato Paolo Borsellino, di cui tutti si riempiono la bocca nel ricordo commosso dell’uomo di Stato che ha sacrificato la vita nella lotta alla mafia, dovrebbero stamparsi a fuoco nella testa le sue parole a riguardo dell’etica degli uomini di Stato.
Il processo penale in Italia e’ strutturato per accertare, senza nessun dubbio, che il signor X, nel momento Y, ha commesso il reato Z. Senza queste tre certezze, cosa, dove e chi, non e’ possibile condannare alcuno. E’ pero’ altrettanto vero che durante un processo possono venire fuori comportamenti, amicizie, frequentazioni e attivita’ che magari non costituiscono prove cosi’ solide da reggere un impianto accusatorio, ma che senz’altro, per un uomo pubblico, al quale e’ richiesta una specchiata onesta’ e una biografia immacolata, non fanno certo onore e magari se divulgate farebbero decidere alla gente di far amministrare la cosa pubblica da altri.
Nel caso specifico Renato Schifani per 3 volte, dall’ottanta al novantacinque, vale a dire un anno prima di diventare senatore, ha costituito delle societa’, delle quali e’ stato socio, con persone in odore di mafia, uno dei quali, Mandala’, e’ diventato un potente boss custode della latitanza di Provenzano.
Delle due l’una. O e’ colluso, e di certo non e’ una bella medaglia da mettere al petto della seconda carica dello Stato, oppure e’ un ingenuo, uno che non riesce a capire nelle sue frequentazioni se una persona e’ per bene oppure e’ un mafioso. Perche’ una volta, puo’ capitare anche a me, tre volte, penso proprio di no.
O magari e’ solo una persona onesta, ma cosi’ onesta, che nemmeno e’ stato sfiorato dall’idea che i suoi soci in affari fossero mafiosi.
Sarebbe pero’ il caso che fossero i cittadini, gli elettori, dopo aver saputo quali sono i comportamenti tenuti da chichessia nella sua vita privata e professionale a decidere se sia o meno adatto a ricoprire una carica pubblica, anche senza bisogno di arrivare a condanne penali passate in giudicato.
http://www.arcoiris.tv/modules.php?name=BigDownload&id=1902
http://it.wikipedia.org/wiki/Renato_Schifani
http://kromeblog.kromeboy.net/index.php/2008/05/13/come-funziona-wikipedia-il-caso-schifani-travaglio/