Microsoft si appresta a tagliare quasi 8 mila dipendenti nel settore degli smartphone, dove l’acquisizione della già decotta Nokia non è servita a rendere Redmond un top player del mercato ricchissimo dei telefoni, dove continuano a dominare Apple, Android e i sudcoreani LG e Samsung.
E’ lo stesso errore che ha fatto Google con G+. Chiamandosi Google (o Microsoft) hanno pensato di poter entrare in un mercato già saturo di giocatori formidabili, senza portare nulla di rivoluzionario o in grado di far ruotare l’ago della bussola del mercato, e di banchettare al tavolo con gli altri.
La storia insegna che un utente di Android o IOS è molto restio ai cambiamenti anche quando avvengono all’interno della sua piattaforma, figurarsi quanto è bendisposto ad un cambio di piattaforma. Sarebbe interessante trovare i grafici di mobilità fra un mondo e l’altro. In ogni caso per vincere questa resistenza l’unica cosa sarebbe trovare qualcosa di talmente nuovo e irrinunciabile da avviare un nuovo corso.
Ad esempio fu la chiave del successo di Google come motore di ricerca, che ha completamente annientato tutti i concorrenti, grazie al fatto che effettivamente l’utente trovava quel che stava cercando e non solo chi voleva essere trovato con quelle chiavi.
Microsoft è stata costretta a continui cambi di rotta nella strategia per cercare di assecondare il mondo mobile, vista la tendenza globale, ma senza trovare una quadra.